L’Azerbaigian è pronto a ospitare il vertice COP29 sul cambiamento climatico. La decisione è stata criticata. Alcuni hanno espresso preoccupazione riguardo allo svolgimento dei colloqui globali sul clima in un’altra nazione produttrice di petrolio. L’Azerbaigian è un produttore di petrolio e gas e membro dell’OPEC+. Azerbaigian pronto a ospitare il vertice COP29 L’Azerbaigian è pronto a ospitare il vertice COP29 sul cambiamento climatico del prossimo anno dopo aver ottenuto il sostegno di altre nazioni…
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Papa Francesco: "Guardo con speranza a segni di pace Armenia-Azerbaigian" 10 dicembre 2023 "Mi rallegro per la liberazione di un numero significativo di prigionieri armeni e azeri. Guardo con grande speranza a questo segno positivo per le relazioni tra Armenia e Azerbaigian e per la pace del Caucaso meridionale e incoraggio le parti e i loro leader a concludere quanto prima il trattato di pace". Così Papa Francesco durante l'Angelus affacciato alla finestra del…
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Il Pontefice dopo la liberazione di un numero significativo di prigionieri del conflitto nel Caucaso meridionale “Mi rallegro per la liberazione di un numero significativo di prigionieri armeni e azeri. Guardo con grande speranza a questo segno positivo per le relazioni tra Armenia e Azerbaigian e per la pace del Caucaso meridionale e incoraggio le parti e i loro leader a concludere quanto prima il trattato di pace”.
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A cura di Giuliano Bifolchi – Nel settembre 2023 il Caucaso ha attratto nuovamente l’attenzione dei media internazionali quando, dopo nove mesi di blocco totale della regione a causa delle attività azerbaigiane nel Corridoio di Lachin, le forze armate dell’Azerbaigian hanno dato il via a quella che Baku ha definito come ‘una operazione anti-terrorismo’ che si è tradotta in pochi giorni nella capitolazione del governo della Repubblica del Nagorno-Karabakh/Artsakh e nell’esodo di decine di migliaia di armeni con conseguente crisi…
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L’Armenia e l’Azerbaigian hanno annunciato l’imminente normalizzazione delle relazioni diplomatiche bilaterali e la possibile firma di un trattato di pace entro la fine dell’anno. Lo sviluppo, che solamente alcuni mesi fa sarebbe stato derubricato a pura fantapolitica, è destinato a porre fine al conflitto che vede contrapposte Baku e Yerevan sin dal 1991 e apre alla stabilizzazione della regione del…
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Armenia e Azerbaigian si accordano per lo scambio di prigionieri di guerra, firmano una dichiarazione congiunta e annunciano misure di rafforzamento della fiducia reciproca, compreso il rilascio di prigionieri di guerra. Un buon presupposto questo per la normalizzazione delle loro relazioni. Anche il fatto che i colloqui bilaterali siano avvenuti senza alcuna mediazione è un segnale positivo. Si tratta infatti del primo approccio diretto tra Baku e…
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Armenia e Azerbaigian hanno messo nero su bianco giovedì che "esiste possibilità storica per una pace a lungo termine". Lodi da Unione europea e Stati Uniti. Rimangono divergenze sul numero dei prigionieri da scambiare PUBBLICITÀ L'Armenia e l'Azerbaigian hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con l'intenzione di "raggiungere una pace a lungo attesa nella regione". "Il trattato di pace si baserà sul rispetto dei principi di sovranità e integrità…
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Dopo la guerra lampo di settembre, che ha decretato la fine del Nagorno Karabakh armeno e secessionista, l'amministrazione di uno stato che oggi non esiste si è spostata in massa in Armenia. Il futuro di questa struttura politica resta oggi senza prospettive certe Un'istantanea del Nagorno Karabakh al momento dell’attacco del 19 settembre 2023: eroso territorialmente, con ancora poco più di 100mila residenti, sotto blocco da circa dieci mesi, con le truppe azere che andavano ammassandosi lungo i…
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Di Angela Ambrogetti Erevan, lunedì, 4. dicembre, 2023 18:00 (ACI Stampa). Sono statti più di centomila a dover lasciare tutto. Casa, lavoro e patria. Quella per cui hanno lottato fino all'ultimo: il Nagorno Karabakh. Quella enclave cristiana nello stato dell' Azerbaijan islamico. Sono fuggiti in Armenia, la loro patria di provenienza. Una tragedia che ha preso poco le prime pagine dei giornali. Niente grandi stati dietro il conflitto, niente fonti energetiche da difendere.
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