Rielezione di Ursula Von der Leyen, un segnale di stabilità per l'UE

La rielezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea è stata accolta come un segnale di stabilità. Antonio Tajani, intervenendo all'assemblea nazionale di Coldiretti a Roma, ha espresso il suo sostegno a Von der Leyen, candidata del PPE votata a Bucarest.

Tajani ha sottolineato che molte delle proposte di Forza Italia riguardanti l'agricoltura, il Sud, l'immigrazione e il cambiamento climatico sono state accolte da Von der Leyen. Ha apprezzato l'atteggiamento pragmatico di Von der Leyen su questi temi, un approccio che Forza Italia desiderava vedere.

Tajani ha espresso il suo disappunto per il fatto che FdI e Lega non abbiano votato a favore della commissione e dell'attuale presidente. Tuttavia, ha apprezzato i toni di FdI che, pur avendo votato contro, non hanno mai fatto un attacco personale a Von der Leyen.

Giorgia Meloni, leader di FdI, ha sorpreso tutti astenendosi al consiglio europeo per la rielezione di Von der Leyen. Nonostante le aspettative di un suo voto a favore, Meloni ha dimostrato scaltrezza politica, alimentando l'illusione di un suo possibile appoggio in cambio di concessioni per l'Italia.

Nonostante i risultati elettorali di giugno, la "maggioranza Ursula" si è allargata a Strasburgo. La famiglia socialista, senza anima e senza identità, si trova sempre più a rimorchio dei generali tedeschi del Partito Popolare Europeo, dominati dalla miopia politica. Questo ha lasciato i "barbari", con la loro interpretazione dell'interesse nazionale e le loro leadership limitate, fuori dalle mura della cittadella europea.

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