La fuga di Filippo Turetta: un viaggio attraverso tre paesi

Filippo Turetta, un uomo in fuga senza una meta precisa, con pochi soldi e ancor meno cibo. Le carte dell'interrogatorio rivelano la testimonianza di una corsa folle che ha attraversato tre paesi in una settimana. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle stazioni di servizio e quelle dei coltelli sequestrati dopo il delitto completano il quadro.

Nel corso dell'interrogatorio con il pm Andrea Petroni, Turetta, l'assassino di Giulia, descrive il tragitto alla guida della Fiat Punto e si sofferma più volte sul suo intento suicida.

La relazione tra Turetta e Giulia Cecchettin ebbe inizio nel 2022, con viaggi ad Amsterdam e Praga, gite a Rosolina e sulle Dolomiti. Tuttavia, la relazione terminò nell'agosto dello stesso anno. Seguì un tiepido riavvicinamento autunnale e un viaggio a Vienna per un concerto. Turetta rivelò: "Io sono andato a dormire in un ostello, mentre lei è andata dalla sorella Elena. A Giulia faceva piacere che io fossi lì, a sua sorella no. Non le sono mai piaciuto fin dall'inizio".

Il cellulare di Giulia Cecchettin non è mai stato ritrovato, nonostante le ricerche effettuate anche attraverso la ricostruzione su Google Maps dei movimenti di Turetta durante l'interrogatorio. Turetta aveva indicato una rotatoria generica in zona Fossò (Venezia) dove avrebbe gettato il cellulare di Giulia insieme a un coltello e al suo tablet. Tuttavia, le ricerche non hanno portato a nulla. Il telefono, come ha spiegato Turetta durante l'interrogatorio del 25 novembre nel carcere di Montorio a Verona, sarebbe stato riposto nella borsetta della studentessa e che lei probabilmente non sarebbe più riuscita a riprendere.

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