Emergenza per i militari di Unifil

- Unifil, la missione internazionale che dal 1978 è di stanza sulla Linea Blu che divide Israele e Libano, si trova in una posizione estremamente delicata. Le riunioni si susseguono senza sosta a Palazzo Chigi, dove il tavolo del governo è convocato in forma permanente, vista la presenza di 1.200 soldati italiani nel contingente. La situazione è resa ancora più complessa dall'attacco dell'Iran contro Israele, che ha visto l'impiego di missili balistici di maggiore capacità rispetto a quelli utilizzati in precedenza. L'allarme è scattato intorno alle 18.30, quando milioni di telefoni cellulari israeliani hanno ricevuto il messaggio di recarsi immediatamente in un'area protetta. L'attacco, che ha visto il lancio di circa 180 missili, ha provocato un'ora di terrore, con il cielo attraversato dalle scie luminose dei missili e degli intercettori.

La Casa Bianca ha reagito prontamente, con il presidente Joe Biden che ha autorizzato l'uso di intercettori americani al fianco della contraerea israeliana. La prima ondata di lanci, composta da poco meno di 200 missili, ha richiesto una valutazione immediata dei danni. La missione Unifil, con il suo mandato rafforzato dalle Nazioni Unite nel 2006, si trova ora a dover affrontare una situazione di crescente tensione. Le riunioni a Palazzo Chigi sono cruciali per decidere le prossime mosse, mentre il governo italiano cerca di garantire la sicurezza dei propri soldati e di mantenere la calma nella regione.

L'attacco iraniano, meno diversificato rispetto a quello di aprile, ha visto l'impiego esclusivo di missili balistici, una scelta che ha aumentato la capacità distruttiva dell'offensiva. La risposta israeliana, supportata dagli Stati Uniti, è stata rapida ed efficace, ma la situazione rimane tesa. La missione Unifil, con il suo ruolo di mantenimento della pace, è ora più che mai sotto pressione, e le decisioni prese nelle prossime ore saranno cruciali per il futuro della regione.

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