Indagine ultras, rischio squalifica per Inzaghi, Calabria e Skriniar

- Emergono nuovi dettagli dall'operazione delle forze dell'ordine che ha portato a 19 arresti tra i capi ultrà di Inter e Milan. Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, potrebbero esserci conseguenze anche per alcuni tesserati dei due club, benché al momento non risultino indagati. La Procura Federale ha richiesto i fascicoli di indagine ai pm milanesi per verificare la condotta dei tesserati nei confronti del mondo ultras.

L'inchiesta, che ha coinvolto figure di spicco come Simone Inzaghi, Davide Calabria e Milan Skriniar, ha rivelato intercettazioni e stralci della richiesta dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dai pm di Milano, Sara Ombra e Paolo Storari. Tra le intercettazioni, emerge una conversazione tra Ferdico e Materazzi, in cui viene menzionato Javier Zanetti, che avrebbe informato i vertici del tifo organizzato interista che la polizia li stava monitorando.

Il rapper Emis Killa è stato identificato, insieme ad alcuni ultras rossoneri, come Francesco Lucci, fratello di Luca, nel contesto di un'aggressione a uno steward durante il match Milan-Roma dell'11 aprile scorso. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, oltre a coltelli, tirapugni, mazze e uno storditore.

L'ordinanza di custodia cautelare ha portato alla luce ulteriori nomi di tesserati dell'Inter, oltre a quello dell'allenatore Simone Inzaghi, che avrebbero avuto rapporti con i vertici del tifo organizzato. Il direttivo della Curva Nord, pur di ottenere più biglietti per la finale di Champions poi persa a Istanbul, avrebbe cercato di trovare una soluzione anche facendo ricorso alle "vecchie glorie" dell'Inter.

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