Arresto e maltrattamenti di uno studente italiano a Miami: un caso che ricorda George Floyd

Matteo Falcinelli, uno studento italiano di 25 anni originario di Spoleto, è stato arrestato e maltrattato a Miami, in Florida. L'incidente, che ha avuto luogo a febbraio, è stato denunciato solo ora dalla famiglia del ragazzo. La notizia è stata riportata dal Quotidiano Nazionale.

L'arresto

Falcinelli è stato gettato a terra con il volto premuto sull'asfalto e successivamente portato in carcere. Questo episodio ha avuto luogo a Miami Beach in un locale notturno tra il 24 e il 25 febbraio. Il giovane ha deciso di raccontare la sua storia solo ora, temendo possibili ritorsioni.

La tortura in carcere

Una volta in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, Falcinelli è stato sottoposto all'Hogtie restraint, una pratica di immobilizzazione estrema. In quattro, gli agenti di polizia lo hanno legato, unendo i piedi alle mani dietro la schiena.

Un caso che ricorda George Floyd

L'incidente ricorda molto il caso di George Floyd, l'afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis, in Minnesota nel 2020. Anche in questo caso, Falcinelli è stato gettato a terra con il volto sull'asfalto e il ginocchio di un agente premuto sul collo, la stessa manovra che ha causato la morte di Floyd.

Le riprese delle bodycam

Le operazioni di arresto e maltrattamento sono state riprese dalle bodycam della polizia stessa. Queste immagini potrebbero fornire ulteriori dettagli sull'incidente e contribuire a fare luce sulla vicenda.

La reazione della famiglia e della comunità

La famiglia di Falcinelli ha denunciato l'incidente, sollevando preoccupazioni sulla violenza della polizia e sul trattamento degli stranieri negli Stati Uniti. La comunità italiana negli Stati Uniti e in Italia sta seguendo con apprensione lo sviluppo della vicenda.

Il caso di Matteo Falcinelli solleva nuovamente interrogativi sulla condotta della polizia, in particolare nei confronti dei cittadini stranieri. Mentre la famiglia e la comunità attendono risposte, la vicenda continua a suscitare dibattito e preoccupazione.

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