47 uccisi nei raid notturni sul centro di Gaza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Quarantasette palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti, la maggior parte bambini e donne, nei raid notturni israeliani della Striscia di Gaza centrale. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa spiegando che gli attacchi hanno preso di mira la città di Deir al-Balah, il campo profughi di Nuseirat e la città di Al-Zawaida. (Corriere del Ticino)
La notizia riportata su altri media
Il ministero ha affermato che i decessi sono stati registrati in diverse aree della regione. (la Repubblica)
Il presidente ha affermato che uno dei principi fondamentali è quello di rafforzare il potere di difesa dell'Iran, considerando le circostanze regionali e le minacce contro il Paese. Il governo iraniano ha proposto un aumento del 200% del budget militare del Paese nel piano di bilancio del prossimo anno: lo ha reso noto il portavoce del governo, Fatemeh Mohajerani, in una conferenza stampa. (Corriere della Sera)
Anche dal sud del Libano Hezbollah avrebbe lanciato una nuova salva dirazzi verso il centro di Israele, che hanno ferito oltre 20 persone e causato diversi danni. 52, invece, i morti nell’est del territorio libanese. (Vatican News - Italiano)
Sono almeno 11 le persone rimaste ferite nella città di Tira, nel centro di Israele, dopo che tre razzi sono stati lanciati dal Libano nel corso della notte. Il video della telecamera di bordo geolocalizzato dalla Cnn mostra un'esplosione nei pressi di una fila di negozi nella città a maggioranza araba, situata a circa 24 chilometri (15 miglia) a nord-est di Tel Aviv. (Corriere della Sera)
Un auspicio più che una realtà, perché gli americani, autori di una proposta di cessate il fuoco di due mesi tra Israele e Hezbollah, hanno già frenato. Il premier Najib Mikati mercoledì aveva parlato di «tregua in Libano entro qualche giorno». (il manifesto)
Oltre alle vittime confermate, molte persone risultano ferite o disperse sotto le macerie. Le operazioni di soccorso sono in corso, ma i soccorritori devono affrontare condizioni estremamente difficili a causa dei continui bombardamenti e della limitata disponibilità di attrezzature per il recupero dei corpi e il soccorso dei feriti. (Gazzetta del Sud)