Magistratura democratica, la corrente anti-governo dietro la mail contro Meloni
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Il contenuto di una mailing list scritta dal sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, esponente di rilievo della corrente dem di Magistratura democratica, ha fatto riesplodere nelle ultime ore ulteriori polemiche nella lunga storica "guerra" tra un settore rilevante delle toghe ed esponenti politici soprattutto di centrodestra, quando quest'ultima coalizione si ritrova alla guida governo nazionale del nostro Paese. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Il magistrato Marco Patarnello, di cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato uno stralcio della mail che la riguarda, "non dovrebbe più essere al suo posto, molto banalmente", afferma il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini a margine della sigla dell'accordo sul Campus Bovisa Nord del Politecnico di Milano. (L'HuffPost)
"Meloni - si legge nello stralcio condiviso dalla premier - non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione". (Today.it)
Siamo alle comiche finali. La senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Perugia che riguarda la pubblicazione, da parte del quotidiano Il Tempo, di una corrispondenza del magistrato Marco Patarnello, contenente opinioni personali sulla premier. (Liberoquotidiano.it)
Patarnello è diventato famoso dopo che Giorgia Meloni, riprendendo un articolo del "Tempo", ha reso noto il messaggio inviato da Patarnello su una mailing list di toghe: in cui chiamava alla mobilitazione contro la premier, "è più pericolosa di Berlusconi, si muove per visioni politiche e questo rende molto più pericolosa la sua azione. (il Giornale)
E lo ha fatto a ragione veduta. Giorgia Meloni si è sfogata sui social. (Liberoquotidiano.it)
Il Parlamento tira per la giacchetta il Csm sul caso di Marco Patarnello, sostituto procuratore di Cassazione che in una mail indirizzata lo scorso 19 ottobre ai membri dell’Anm (e finita sul Tempo) si è permesso di definire «pericolosa» il premier Giorgia Meloni «perché non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche. (il Giornale)