Sorpresa alle presidenziali romene, trionfa il sovranista filo Putin. Ora è il favorito del ballottaggio
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Terremoto politico, tsunami, choc: sono questi i termini che prevalgono all’indomani del primo turno delle presidenziali in Romania, vinte a sorpresa dall’esponente di estrema destra filorusso Calin Georgescu, praticamente uno sconosciuto fino al momento della sua candidatura, che andrà al ballottaggio l’8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra, ritenuta anche lei una outsider alla vigilia, ma che è riuscita nell’impresa di arrivare seconda. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
I liberali, ora al governo con il partito socialdemocratico (Psd), hanno espressamente dato indicazione ai loro elettori di sostenere l'"opzione europeista" mentre i socialdemocratici non si sono ancora espressi. (EuropaToday)
Certo, lo spostamento di alcuni Paesi dell’Est su posizioni poco solidali nei confronti di Kiev è un segnale preoccupante. (Corriere del Ticino)
Benché a decidere il risultato finale delle elezioni presidenziali che si sono tenute ieri sarà il ballottaggio dell'8 dicembre, è già certo che il voto ha impresso una svolta al Paese: il premier uscente, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, è arrivato terzo, rimanendo fuori dalla (Secolo d'Italia)
A sorpresa, l’indipendente Georgescu ha ottenuto la maggioranza relativa al primo turno di domenica scorsa (24 novembre), mentre Lasconi ha staccato di appena lo 0,3 per cento il premier in carica, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, che si è dimesso insieme al leader dell’altro partito liberale con cui è in coalizione (Pnl), Nicolae Ciucă. (EuNews)
L’ingegnere agronomo 62enne è riuscito a battere gli altri 14 avversari con quasi il 23% dei … Lo conoscevano in pochi Calin Georgescu, il candidato indipendente che ieri, al primo turno, è riuscito ad aggiudicarsi un vantaggio inatteso. (Il Fatto Quotidiano)
Alle sei della sera, il giorno dopo la tempesta elettorale che ha scosso la Romania, il vincitore del voto più imprevedibile nella storia di questo Paese al confine con l’Ucraina si presenta via social e parla dal salotto di casa: «Non esiste né Est né Ovest, esiste la Romania, la solidità del nostro popolo e della nostra economia, la neutralità è necessaria» scandisce Calin Georgescu, 62 anni, camicia bianca, l’aria confidenziale. (Corriere della Sera)