Francesca Comencini: «Un film per raccontare di me e mio padre Luigi, uniti e salvati dal cinema»

Francesca Comencini: «Un film per raccontare di me e mio padre Luigi, uniti e salvati dal cinema»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Si intitola Il tempo che ci vuole l’ultimo film di Francesca Comencini, fuori concorso alla Mostra (dove nel 1984 vinse il premio De Sica con l’opera prima, Pianoforte) e in sala dal 26 settembre. Per lei ce n’è voluto molto per trovare la forza e il modo di raccontare il suo rapporto con il padre Luigi, scomparso nel 2007. L’autore di capolavori senza tempo da Pane, amore e fantasia al Pinocchio televisivo. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

VENEZIA – È un giorno di figlie e di padri. Giovanna Mezzogiorno a Venezia Classici ricorda il Mahabharata di Peter Brook, dove lavorava come attore – sia in teatro, sia nel film – il suo grande papà Vittorio, attore che troppo presto ci ha lasciati. (la Repubblica)

(video di Rocco Giurato) (la Repubblica)

Stasera l’81ma Mostra si chiude con la consegna del Leone d’oro e il film di Pupi Avati L’orto americano. (ilmessaggero.it)

Francesca Comencini e il “Tempo che ci vuole”: “Lettera d’amore a mio padre che mi ha salvata dalla droga”

Per riallacciare un legame e chissà cos'altro. «Questa storia è una lettera d'amore a mio padre che mi ha salvata» dice la regista commossa. (ilmattino.it)

Di due, padre e figlia, un’opera, Fuori Concorso a Venezia 81, presa dal dato di cronaca ed espunta di cronaca, nel lato famiglia più che album, nel ricordo elevato a sequenza e, talora, sentenza. Il tempo che ci vuole o, meglio, “prima la vita”. (cinematografo.it)

«Dopo tanti anni passati a fare il suo stesso lavoro cercando di essere diversa da lui, ho voluto raccontare quanto ogni cosa che sono la devo a lui. Nel Tempo che ci vuole (… (La Stampa)