Dalla Corte penale un test politico-legale storico: «Rispettate l’Aja o crolla tutto»

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il manifesto ESTERI

In undici mesi i più alti tribunali del pianeta hanno terremotato decenni di apatia internazionale sul colonialismo d’insediamento israeliano e le sue pratiche. A gennaio il primo ordine della Corte internazionale di Giustizia (Cig) ha accolto l’accusa di genocidio mossa a Israele dal Sudafrica (ne sarebbero seguiti altri due); a luglio la stessa Corte ha definito illegale l’occupazione militare dei Territori palestinesi e l’ha designata come annessione di fatto e regime di apartheid (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Ci dice che esiste ancora un diritto internazionale; che c’è un giudice all’Aja; che all’esercizio sregolato della forza ci sono ancora limiti giuridici. (il manifesto)

Avanti, con cautela. Che ora devono decidere come comportarsi, strette tra gli obblighi più volte riconfermati nei confronti della gius… (la Repubblica)

Una decisione "assurda", "antisemita" e basata su falsità e bugie. Dall'ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d'arresto spiccato contro il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Adnkronos)

Netanyahu spacca l’Occidente. E il governo italiano si divide sul mandato d’arresto

Il mandato d'arresto nei confronti del premier israeliano Netanyahu e dell'ex ministro Gallant emesso dalla Corte penale internazionale? "Sbagliato, ma va eseguito". (Adnkronos)

Quel giudice non si è svegliato pensando “odio gli ebrei e voglio arrestare il loro premier”». LONDRA — «Troppo comodo per Netanyahu respingere il mandato di arresto accusando il tribunale dell’Aia di antisemitismo. (la Repubblica)

Cosa succederebbe se Benjamin Netanyahu atterrasse stamattina all’aeroporto di Fiumicino? A leggere le posizioni dei ministri italiani lo stesso premier israeliano potrebbe avere dei dubbi: qualcuno crede che andrebbe arrestato immediatamente, altri sono pronti ad abbracciarlo sulla pista e altri ancora preferiscono non esporsi, rimandando ogni decisione a un approfondimento e a un accordo con gl… (La Stampa)