Salvini: Arrestare Netanyahu a Roma? Credo che Israele debba difendersi
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Salvini: Arrestare Netanyahu a Roma? Credo che Israele debba difendersi "Da imputato ho i miei problemi con il mio processo, quindi mi occuperò del mio processo, ritengo che Israele vada difeso e abbia il diritto di difendersi." Lo ha detto il Ministro dei trasporti, Matteo Salvini, a margine dell'evento "Stati Generali, sanità Lega", tenutosi nell'Auditorium Gaber, a Milano. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Una decisione che crea molta angoscia in chi è amico di Israele. Il pronunciamento del più alto organismo della giustizia internazionale ha l’obiettivo di prevenire nuovi crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza e certifica ciò a cui abbiamo assistito in questi 13 mesi. (il manifesto)
Giorgia Meloni ha commentato così la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex (Secolo d'Italia)
E a mettere alle strette la premier, che per ora fa sapere di essere in fase di «approfondimento». Nel giorno in cui l’esecutivo si divide sul mandato di arresto per Benjamin Netanyahu, l’opposizione prova a incunearsi nella fessura. (la Repubblica)
«Approfondirò in questi giorni le motivazioni». Ventiquattro ore dopo il mandato d’arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e dell'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l'umanità, Giorgia Meloni prova a risanare il cortocircuito comunicativo che ha quasi mandato in tilt l’esecutivo. (ilmessaggero.it)
Una decisione "assurda", "antisemita" e basata su falsità e bugie. Dall'ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d'arresto spiccato contro il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Adnkronos)
L’esecuzione del mandato d’arresto della Corte penale internazionale (Cpi) contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, manda in tilt l’Ue. A sparigliare è il solito Viktor Orbán, al momento presidente di turno del Consiglio Ue. (il manifesto)