La minaccia di Putin: la guerra delle parole e la debolezza che lo rende pericoloso
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Finora le minacce senza freno Putin le aveva lasciate a Medvedev o alla portavoce del ministero degli Esteri Zacharova (le sparate dei giornalisti televisivi dei talk show putiniani non fanno testo). Nella serata di ieri le minacce sono arrivate direttamente dal nuovo zar che è difficile pensare abbia parlato senza valutare la portata delle sue parole, che peraltro erano supportate dall’azione assai concreta di lanciare un nuovo tipo di missile ipersonico, potenzialmente con portata nucleare, in risposta all’uso, autorizzato, da parte degli ucraini di missili americani e britannici a lunga gittata per colpire basi in territorio russo. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altri media
Dopo aver annunciato il varo della nuova dottrina nucleare russa, Vladimir Putin torna a dare spiegazioni su come Mosca sceglierà di agire in futuro. La Russia ha il diritto, secondo il presidente russo, di usare le sue armi contro siti militari di quei Paesi che autorizzano l'uso delle loro armi contro le installazioni della Federazione. (il Giornale)
«Con gli attacchi missilistici occidentali in Russia, il conflitto ha assunto un carattere globale», ha detto il presidente russo (Open)
Reuters (Avvenire)
Significa Stati Uniti e Gran Bretagna, significa New York o Londra. «Il conflitto è mondiale» sibila Putin in tv, volto pallido, sguardo fisso in camera, completo e cravatta scuri, mani appoggiate sulla scrivania, bandiera russa alle spalle. (ilmessaggero.it)
Ma Podving ha sottolineato che la gittata media non è un indizio, infatti la maggior parte degli ICBM russi in servizio è in grado di colpire anche a una distanza 'ridotta' come gli 800 chilometri che separano il poligono di Kapustin Yar, la regione di Astrakhan, dalla città ucraina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La guerra in Ucraina è diventata di carattere "globale" dopo il lancio di missili occidentali contro la Russia. E' il messaggio che il presidente russo Vladimir Putin invia in un discorso alla nazione. (Il Giornale d'Italia)