Ddl bilancio: Ciriani, per Ssn incremento 35 mld in 5 anni e misure sul personale. Poi il punto sul Pnrr e sul Piano pandemico che ancora non c’è
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«La manovra di bilancio all’esame della Camera stabilisce che il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.302 milioni di euro per l’anno 2025, ai quali si aggiungono i 1.100 milioni circa già stanziati dalla legge di bilancio dello scorso anno, di 5.078 milioni per l’anno 2026, di 5.780 milioni per l’anno 2027, di 6.663 milioni per l’anno 2028, di 7.725 milioni per il 2029 e di 8.898 milioni annui a decorrere dal 2030». (Sanità24)
Su altri media
Di Silverio, Quici e De Palma: “Soldi ci sono, ma non si vuole spenderli per la sanità pubblica. Questione sanitaria diventi fulcro dell’azione politica e dell’interesse sociale” (insalutenews)
“Apprendo, pervasa da sdegno, la notizia dell’approvazione da parte della Commissione bilancio della Camera dei Deputati e successivamente dell’Aula di un emendamento recepito dal Governo, con il quale si introduce una flat tax del 5% sugli straordinari di una sola professione sanitaria tra le trenta esistenti. (Quotidiano Sanità)
Manovra. Fnopi: “Bene detassazione straordinari, ma sia solo tassello percorso valorizzazione” (Quotidiano Sanità)
Il Governo ha posto la questione di fiducia sul Ddl Bilancio, e il testo del maxiemendamento è all’esame della Camera per l’approvazione nella serata di venerdì. Politica e Sanità (Farmacista33)
Così il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani in risposta ad un’interrogazione presentata durante il Question time alla Camera da Noi Moderati. “Sono, inoltre, previsti incrementi del trattamento economico per gli iscritti alle scuole di specializzazione e finanziamenti per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza”. (Quotidiano Sanità)
Di Silverio, Quici e De Palma: "Soldi ci sono, ma non si vuole spenderli per la sanità pubblica. Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. (Quotidiano Sanità)