Romania al voto per primo turno delle presidenziali. Favorito Ciolacu
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Roma, 24 nov. – Circa 19 milioni di romeni sono chiamati oggi al voto per il primo turno delle presidenziali. Con 19mila seggi elettorali nel Paese, la tornata elettorale, la prima di tre nell’arco di una ventina di giorni (con le politiche l’1 dicembre e il ballottaggio per il capo di stato l’8 dicembre), si preannuncia serrata, anche se il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu è dato come favorito, tallonato dal leadeer nazionalista George Simion, possibile sfidante al secondo turno. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altri media
Di Euronews Agenzie: EBU I cittadini rumeni residenti all'estero hanno iniziato a votare in vista delle elezioni presidenziali di domenica. 147 seggi elettorali sono stati allestiti in tutta la Spagna e sono stati aperti venerdì a mezzogiorno. (Euronews Italiano)
Si vota in 19.000 seggi elettorali in Romania, e ben 950 all'estero, per permettere ai cittadini rumeni di votare fuori dai confini nazionali. Sono 13 i candidati in corsa per la massima carica della Romania, tra cui spiccano due favoriti, ma nessuno di loro dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta. (Euronews Italiano)
Solo il candidato del partito Social-Democratico, Ion-Marcel Ciolacu sembra certo di accedere al secondo turno. Ma l'incognita è il possibile exploit dell'estrema destra (Sky Tg24 )
L’eventuale secondo turno è previsto per domenica 8 dicembre. Tredici candidati sono in corsa per la presidenza nel paese membro dell’Unione Europea e della NATO. (LAPRESSE)
Domenica 24 novembre il primo turno di elezioni in Romania per il nuovo Presidente della Repubblica: chi sono i candidati. Il 10 ottobre sono stati registrati al BEC, l’ufficio elettorale centrale, i nomi dei candidati alla carica di presidente della repubblica rumena, che viene eletto direttamente dal popolo attraverso un sistema maggioritario a doppio turno. (East Journal)
George Simion, il leader di estrema destra, fondatore del partito Alleanza per l’Unione dei Romeni, fan di Trump e di Meloni, cresce nei sondaggi: «Siamo un partito trumpista», «non è un caso che io sia felice di far parte della stessa famiglia politica di Meloni», ha dichiarato. (il manifesto)