Concordato preventivo biennale, patto fiscale alla prova delle cause di decadenza

Concordato preventivo biennale, patto fiscale alla prova delle cause di decadenza
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La Gazzetta del Mezzogiorno ECONOMIA

L’adesione al concordato preventivo biennale richiede un monitoraggio costante della presenza di successive cause di decadenza. Dal mancato versamento delle imposte dovute, alla presenza di redditi non dichiarati superiori alla soglia del 30%, sono diverse le casistiche che potranno portare al venir meno del patto con il Fisco. Un effetto da valutare nel biennio del concordato preventivo biennale e che in ogni caso non ridurrà il “conto” dovuto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri media

Per i soggetti Isa che non aderiscono al concordato preventivo (Cpb) per il biennio 2024-2025 nessun sbarramento a un eventuale adesione per il biennio 2025-2026. (NT+ Fisco)

Ancora pochi giorni e tutti i lavoratori autonomi e i forfettari dovranno decidere se aderire o meno al concordato fiscale biennale con il quale faranno un patto con l'amministrazione fiscale per le... (Virgilio)

Il 25 ottobre 2024, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato ulteriori Faq per chiarire molteplici casi di concordato preventivo non ancora risolti o di difficile interpretazione: le recentissime modifiche al ravvedimento speciale per i periodi 2018-2022 necessitano di una migliore valutazione per garantire una ponderata adesione al concordato. (QuotidianoPiù)

Concordato preventivo biennale: pubblicate nuove FAQ

I contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni, ai quali si rendono applicabili gli Isa, accedono al concordato preventivo biennale, in presenza di determinati requisiti. (Euroconference NEWS)

È una delle precisazioni che l’Agenzia ha messo a disposizione di cittadini e professionisti sul proprio sito istituzionale, con l’obiettivo di rispondere a diversi interrogativi riguardanti l’applicazione del nuovo istituto di compliance. (FiscoOggi)

Al momento, a livello provinciale l’Agenzia delle Entrate non è in grado di fornire dati puntuali perché le procedure sono in corso. Ci sono però voci contrastanti di un’immediata riapertura dei termini, magari per due o tre settimane già a novembre. (La Provincia di Cremona e Crema)