Putin e la conferenza stampa di fine anno: «In Ucraina stiamo avanzando». L'apertura su Zelensky, il cambio di direzione (un'ora dopo) e le parole su Berlusconi
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«Tutto è calmo, tranquillo e stabile». Almeno per quel che lo riguarda, è una verità. Vladimir Putin apre l’abituale e fluviale conferenza stampa di fine anno, che dovrebbe sintetizzare circa due milioni e mezzo di domande che gli sono state inviate dai suoi cittadini, confessando un cruccio di natura personale. All’ultima festa di compleanno del suo amico ed ex presidente della Germania Gerhard Schröder, dice, tutti hanno cantato in inglese, «anche le ragazze del coro di Hannover». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Quattro ore e mezza di conferenza stampa per il presidente russo che ha ricordato anche Silvio Berlusconi (LAPRESSE)
REUTERS (Avvenire)
Alla disarmante ammissione del Presidente ucraino di non essere in grado di recuperare… Ieri l’altro Zelensky aveva aperto una porta alla fine della guerra, ieri Putin si è affrettato a chiuderla. (La Stampa)
Non un’ombra sulla Russia, nemmeno su quei capitoli sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali. È un Vladimir Putin, che gonfia il petto quello che ieri ha parlato per oltre quattro ore durante la conferenza stampa di fine anno, alla presenza di centinaia di giornalisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Non so quando ci incontreremo», ha affermato il presidente russo in merito a una ipotetica riunione con il prossimo capo della Casa Bianca Donald Trump. «Lui non ne parla. (Corriere TV)
A Bruxelles, quasi nello stesso momento, Zelensky definisce Putin un 'nazista di oggi', e 'un pazzo pericoloso' e torna a chiedere aiuto alla Ue e alla Nato. Ma non per un cessate il fuoco bensì per "una pace durevole con garanzie per la Federazione Russa e i suoi cittadini". (Sky Tg24 )