‘M. Il figlio del secolo’: intervista a Joe Wright e Luca Marinelli

‘M. Il figlio del secolo’: intervista a Joe Wright e Luca Marinelli
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M. Il figlio del secolo è una nuova miniserie italo-francese, disponibile dal 10 gennaio su Sky Atlantic. Scritta da Stefano Bises e Davide Serino, la serie si basa sull’omonimo romanzo di Antonio Scurati. A dirigere dietro la macchina da presa c’è l’inglese Joe Wright, mentre davanti, nei panni di Benito Mussolini, l’italiano Luca Marinelli. Secondo Wright, l’estetica della serie richiama «L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, Scarface e la cultura rave degli anni Novanta. (Taxidrivers.it)

La notizia riportata su altri giornali

In otto episodi il regista Joe Wright racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere (Io Donna)

È in arrivo dal 10 gennaio 2025, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, ‘ M – Il figlio del secolo ’, la serie, tratta dal romanzo di Antonio Scurati e diretta da Joe Wright, con la sceneggiatura di Stefano Bises e Davide Serino, che racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini con Luca Marinelli nei panni del dittatore: “Devo dire che il momento in cui mi sono visto nei panni di Mussolini è stato abbastanza impressionante. (Sky Tg24 )

Con lui la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri, ripercorrendola dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo il tragico omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. (The Hot Corn Italy)

«M. Il figlio del secolo», esercizi di crudeltà italica

Fascisti riluttanti. Almeno a parole. Perché interpretare Benito Mussolini e la sua amante Margherita Sarfatti, o dirigerli, non fa fare certo una bella figura nel jet-set cinematografico romano. E infatti eccoli Luca Marinelli e Barbara Chichiarelli (in verità più lui che lei), insieme al regista Joe Wright, rilasciare pudiche interviste, con quella castigatezza affettata nel parlare della parte che, obtorto collo, gli è capitata in sorte. (Liberoquotidiano.it)

E LA «M», che i nostri nonni ricordavano cucita come un umiliazione sulle loro ruvide camicette di piccoli italiani? Alle prese come stiamo col fascismo planetario che oggi viaggia su piattaforme e satelliti ma all’epoca si mostrava nei cinema e nei teatri (Mussolini perennemente in scena, musiche di Puccini, viva!, visualità istituto Luce), il tono fumettistico/internazionale della messa in scena del regista Joe Wright con esplicite citazioni di distopie scure e grottesche alla Batman (Benito il Pinguino) aiuterà a esplorare meglio il campo semantico della lettera tatuata sulla pelle della nostra disgraziata storia? L’apparizione della scritta «Ministero della Cultura» in fasciofont sui titoli di testa di M. (il manifesto)

‘M. Il figlio del secolo’: intervista a Joe Wright e Luca Marinelli