Senza il Muro di Berlino da 35 anni. L’attivista: ci siamo illusi. “La democrazia può finire”

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– “La caduta del Muro ha cambiato le nostre vite in modo radicale. Non rinunceremo mai alle libertà che conquistammo allora”. Peter Praschek sapeva bene cosa ci fosse in gioco il 9 novembre 1989, ed è anche ben consapevole che significato ha tuttora quel momento in cui cadde la cortina di ferro. Oggi dirigente di Deutschlandradio, c’era anche lui tra le migliaia di berlinesi dell’est che si aggiravano felici e stupefatti al di qua e al di là del Muro che da 28 anni spaccava in due la città, la Germania e il mondo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Almeno a sentire alcuni spunti dei tanti relatori che si sono alternati ieri sul palco del Teatro Filodrammatici all'evento «Libertà! L'Europa a 35 anni dal crollo del Muro», organizzato da capodelegazione di Fratelli d'Italia all'europarlamento carlo Fidanza per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei. (il Giornale)

«In quella caduta, e nei mesi che seguirono, c’era qualcosa che ha toccato nel profondo, tanto me quanto le generazioni precedenti e successive alla mia». «Come l’11 settembre o il 7 ottobre, anche il 9 novembre», dice Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro ed ex ambasciatore, senatore della Repubblica in quota Fratelli d’Italia. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Europa 1989 e 2024 con qualche speranza per il futuro (Corriere Salentino)

I film da vedere sul Muro di Berlino

La fortunata definizione è di Eric Hobsbawm, storico marxista secondo il quale il Novecento cominciò a Sarajevo il 28 giugno 1914 con l’assassinio, che fu preludio della Prima guerra mondiale, di Francesco Ferdinando, erede al trono dell&rs… (L'HuffPost)

L'evento rientrava nell'evento "Preservare la liberta'!" e si inserisce nel cupo contesto delle guerre a Gaza e in Ucraina. (Tiscali Notizie)

Chi non ha vissuto quegli anni farà fatica a immaginare quella che oggi è una delle capitali europee più dinamiche e alla moda come una città dai due volti, con i liberi (per quanto circondati) cittadini di Berlino Ovest che vivevano nella democrazia mentre quelli di Berlino Est e di tutta la DDR erano assoggettati ai controlli e ai limiti imposti dall'Urss. (Today.it)