Unicredit, risultati record: utile a 7,7 miliardi in 9 mesi

06/11/2024 ECONOMIA

L'amministratore delegato Orcel: "Impegno leadership settore, crescita organica. Aumentiamo dividendi dal 2025" Unicredit registra un utile netto nel terzo trimestre 2024 in rialzo dell’8% rispetto all’anno precedente a 2,5 miliardi e un utile netto di 7,7 miliardi nei 9 mesi del 2024, in rialzo del 16% rispetto ai 9 mesi del 2023. Lo comunica il Gruppo Unicredit parlando di “risultati record” e di “15esimo trimestre consecutivo di crescita sostenibile e miglioramento progressivo delle nostre metriche”. (LAPRESSE)

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Mercoledì 6 novembre 2024 /// (agenzia giornalistica opinione)

I numeri dei primi 9 mesi del 2024 sono eccezionali per Unicredit UniCredit ha registrato risultati finanziari solidi nel terzo trimestre del 2024, con ricavi netti pari a 2,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 2,6% su base annua. (Proiezioni di Borsa)

UniCredit alza la guidance per il prossimo anno e si prepara a inondare di dividendi i propri azionisti. Metà del suo utile sarà infatti distribuito in contanti agli azionisti. Quasi in contemporanea sono arrivati i risultati della promessa sposa Commerbank, che a sua volta ha alzato la guidance. (Finanzaonline)

Supportate dall’attività della clientela, le commissioni salgono a 1,9 mld (+8,5%) evidenziando i vantaggi della diversificazione e la qualità delle fabbriche prodotto: in dettaglio, le commissioni su prodotti assicurativi (0,2 mld, +1,1% a/a) sono trainate dall’ottima performance sia nelle polizze CPI che nell’assicurazione su proprietà e sinistri; mentre quelle da attività di finanziamento e consulenza (0,4 mld, +12,2%) beneficiano di migliori commissioni relative ai prestiti in Italia. (PLTV)

Nel solo terzo trimestre l'utile è aumentato dell'8,2% a 2,5 miliardi contro i 2,3 miliardi circa previsti dal consensus pubblicato sul sito della società. UniCredit ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 7,75 miliardi, in crescita del 15,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. (La Stampa)

E i tempi sulla seconda banca tedesca si allungano perché Bce ha fatto ripartire più volte l’orologio, avendo chiesto integrazioni nell’istruttoria per autorizzare la crescita al 29,9%. (ilmessaggero.it)