L'inviato ONU in Siria: elezioni libere e giuste dopo la transizione

L'inviato ONU in Siria: elezioni libere e giuste dopo la transizione
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tiscali Notizie ESTERI

Damasco, 18 dic. L'inviato speciale delle Nazioni Unite Geir Pedersen ha chiesto "elezioni libere e giuste" in Siria e ha sollecitato assistenza umanitaria al paese dilaniato dalla guerra dopo la cacciata di Bashar al-Assad questo mese. Rivolgendosi ai giornalisti a Damasco, Pedersen ha detto "c'è molta speranza che ora possiamo vedere l'inizio di una nuova Siria", che ha espresso la speranza che includa anche una "soluzione politica" nel nord-est controllato dai curdi (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Secondo quanto diffuso dal canale Telegram dell’ormai ex gruppo terroristico, nato da una costola di Al-Qaeda, al Jolani – all’anagrafe Ahmad al Sharaa – e il rappresentante Onu hanno discusso della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell’Onu. (Contropiano)

Il premier israeliano Netanyahu ha spiegato giorni fa che i raid sono necessari «per impedire che le armi strategiche dell'ex regime finiscano nelle mani dei jihadisti». Almeno 40 azioni. (il Giornale)

Roberta Barbi – Città del Vaticano La Siria cerca di tornare alla normalità dopo la caduta del governo di Assad. Da ieri hanno riaperto scuole e università, e le persone tornano al lavoro negli uffici. (Vatican News - Italiano)

Siria, la guerra in diretta | Blinken: «Israele ha raggiunto gli obiettivi a Gaza, ora un accordo»

Roberto Paglialonga – Città del Vaticano Mentre continuano a essere trovate tracce e testimonianze dei crimini commessi dalla precedente amministrazione in Siria — una fossa comune con almeno 100.000 corpi di persone uccise dal governo del deposto presidente, Bashar al-Assad, sarebbe stata trovata fuori Damasco, secondo una denuncia del capo dell’ong Syrian Emergency Task Force, Mouaz Moustafa, ripreso da Al Jazeera — le Nazioni Unite, con l’inviato speciale, Geir Pedersen, evidenziano che «la guerra purtroppo ancora non è finita», esprimendo preoccupazione per una possibile escalation militare, anche a causa dei tentativi di insediamento israeliano sul Golan. (Vatican News - Italiano)

E' quanto si legge in una nota, dove si sottolinea che è necessario consentire ai siriani di determinare il "loro futuro". Il consiglio di sicurezza dell'Onu chiede anche alla Siria e ai Paesi vicini di evitare qualsiasi azione che possa mettere a rischio la stabilità regionale. (Tuttosport)

«Israele ha raggiunto i suoi obiettivi militari fondamentali necessari per aiutare a garantire che il 7 ottobre non accada mai più: smantellarel'organizzazione militare di Hamas e occuparsi dei leader che erano responsabili. (Corriere della Sera)