La NBA Cup nelle mani dei Bucks di Antetokounmpo
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I Milwaukee Bucks hanno vinto la seconda edizione della NBA Cup battendo in finale (l’unica partita del torneo che non conta anche per il campionato) per 97-81 gli Oklahoma City Thunder. Giannis Antetokounmpo, eletto miglior giocatore del torneo, ha fornito anche nell’ultimo atto disputato a Las Vegas una prestazione stellare, con un a tripla doppia fatta di 26 punti, 19 rimbalzi e 10 assist. Il greco era già stato protagonista in semifinale contro gli Atlanta Hawks di Clint Capela (RSI Radiotelevisione svizzera)
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Brilla fino ad accecare la stella di Giannis Antetokounmpo, che mette il turbo a Milwaukee e porta la NBA Cup in Wisconsin. Sono al comando della Western Conference, sono giovani, brillanti e lunghi, ma contro l’onnipotenza fisica e atletica di The Greek Freak non hanno trovato contromisure. (Esquire Italia)
Martedì notte, con palla a due alle 2,30 alla T-Mobile Arena di Las Vegas, sarà anche una sfida tra potenziali MVP: Giannis Antetokounmpo contro Shai Gilgeous-Alexander, quanto di meglio offre oggi la NBA insieme a Jokic e Doncic (nota: nessuno dei 4 è statunitense, segno della globalità del gioco e dell’evoluzione della lega). (Esquire Italia)
«G» maiuscola, soprattutto, perché così inizia il suo nome, trattandosi di Giannis, che di cognome fa Antetokounmpo, uno che sul campo di basket è così dominante che a volte assume le caratteristiche di una divinità mitologica. (Corriere della Sera)
Punti, 13 rimbalzi e 9/17 al tiro. Per tantissimi giocatori NBA questa sarebbe una serata notevole dal punto di vista statistico, ma per Giannis Antetokounmpo si tratta di gran lunga della peggior prestazione di questo inizio di stagione, arrivata lo scorso 18 novembre in una vittoria interna contro Houston. (Sky Sport)
Damian Lillard ha ottenuto il suo primo titolo NBA vincendo la NBA Cup con i Milwaukee Bucks, che hanno superato gli Oklahoma City Thunder 97-81 nella finale disputata alla T-Mobile Arena di Las Vegas (NbaReligion)
Un motivo più che valido per festeggiare, specialmente in una città come Las Vegas, ma quantomeno non davanti alle telecamere: come riportato dal giornalista Chris Haynes, coach Doc Rivers ha deciso che la sua squadra non avrebbe festeggiato in spogliatoio con i classici fiumi di champagne e di birra, preferendo "concentrarsi sul resto della stagione". (Sky Sport)