Psicopatologia politica dell’Unione Europea

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La Fionda ESTERI

Di fronte al delirio bellicista in atto nell’Unione Europea, viene da chiedersi se non siamo ormai di fronte a un caso macroscopico di psicopatologia politica: sono in atto tutti i meccanismi difensivi descritti da Freud. Il primo è la negazione: del reale, del contesto, delle proprie pulsioni distruttive ecc., che ormai si è spinta a un punto tale, psicotico, da divenire denegazione, forclusione (cioè perdita del rapporto con la realtà, tipico della psicosi). (La Fionda)

Se ne è parlato anche su altre testate

Abbandonata dagli Stati Uniti d’America, allarmata dall’avanzata dei russi sul fronte ucraino, l’Unione Europea della tedesca Ursula von der Leyen ha scoperto di essere impotente, si è spaventata e, terrorizzata per la sua fragilità, invece di lavorare per la pace e il disarmo ha deciso che bisogna mettersi l’elmetto, spendere tanti soldi, fare nuovi debiti e riarmarsi. (La Fionda)

La piazza di Michele Serra lo sa?L’Europa ripudia la pace come mezzo di risoluzione delle controversie internazi... E a sviluppare «prove di stress per la legislazione». (La Verità)

Putin non ha dichiarato guerra all'Unione Europea, ma solo all'Ucraina che non ne fa parte. Putin ha invaso l'Ucraina violando il diritto internazionale, come hanno fatto molto spesso i Paesi occidentali negli scorsi anni. (Tiscali Notizie)

Ce la troverebbe anche il segretario generale della Nato Mark Rutte che invoca non più e no… Graffito diligentemente calligrafato con vernice acrilica sul cancello di una scuola fiorentina. (La Stampa)

Non ci sono parole per descrivere l’indegna pagliacciata guerrafondaia recentemente messa in scena nel Parlamento europeo (per vedere come hanno votato i rappresentanti italiani si veda l’utile documentazione pubblicata dal Fatto). (Il Fatto Quotidiano)

Non è nell’interesse del popolo ucraino esausto da una guerra subita che non ha perso e non può vincere e di cui rischia di essere la vittima sacrificale. La continuazione della guerra in Ucraina non è nell’interesse di nessuno dei suoi volontari o involontari protagonisti. (L'HuffPost)