Domenica si vota in Romania: Ciolacu, Simion e l’effetto Trump
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Un Paese-chiave, sul fronte orientale di Ue e Nato, che va alle urne e potrebbe osservare una svolta assai simile a quella registrata negli Usa. O quantomeno l’avanzata di un candidato controverso, un nazional-populista, contrario ad aiutare l’Ucraina, esponente di una destra radicale che ha sempre più seguito soprattutto tra i giovani. E che ha come “modello” proprio Donald Trump, ma anche Kaczy… (Il Piccolo)
Su altri giornali
Il presidente dell'Autorità elettorale permanente della Romania ha dichiarato che ci sarà un numero record di seggi elettorali all'estero per le elezioni presidenziali, per un totale di oltre 950 Di Euronews Agenzie: EBU (Euronews Italiano)
Il primo turno si svolgerà domenica 24 novembre, il secondo due settimane dopo. Il 10 ottobre sono stati registrati al BEC, l’ufficio elettorale centrale, i nomi dei candidati alla carica di presidente della repubblica rumena, che viene eletto direttamente dal popolo attraverso un sistema maggioritario a doppio turno. (East Journal)
Il presidente uscente non potrà ripresentarsi alle urne. Ma l'incognita è il possibile exploit dell'estrema destra (Sky Tg24 )
I due principali sfidanti sembrano essere George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR), partito di estrema destra e il primo ministro uscente Marcel Ciolacu, sostenuto dal principale partito del paese, il Partito Social Democratico (PSD). (LAPRESSE)
Roma, 24 nov. – Circa 19 milioni di romeni sono chiamati oggi al voto per il primo turno delle presidenziali. (Agenzia askanews)
Di Euronews Agenzie: AP PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)