Travedona Monate e Siena, la lotta dei lavoratori Beko

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ECONOMIA

A Travedona Monate, l'amministrazione comunale si schiera compatta a sostegno dei lavoratori della Beko, impegnati in una dura battaglia per mantenere il proprio posto di lavoro. La decisione aziendale di prevedere 541 esuberi nel settore frigoriferi della fabbrica di Cassinetta di Biandronno ha scatenato una reazione unanime. Secondo l'amministrazione, si tratta di una decisione gravissima che coinvolge numerosi lavoratori e lavoratrici di Travedona Monate e le loro famiglie, impiegati proprio a Cassinetta. Questa crisi industriale, la più grave attualmente in Lombardia, richiede una risposta unitaria da parte di lavoratori, sindacati e forze politiche, senza divisioni ideologiche.

Anche a Siena, i tifosi della Robur hanno espresso la loro solidarietà ai 299 lavoratori dello stabilimento Beko ex Whirlpool di viale Toselli, che rischiano di perdere il lavoro entro la fine del 2025 a causa della chiusura annunciata del sito senese. Durante il match contro Trestina, dal cuore del tifo bianconero è spuntato uno striscione con il messaggio "vicini a chi lotta per il lavoro", un chiaro segno di vicinanza ai lavoratori in bilico, la cui battaglia sarà ancora lunga.

Il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali, ha sottolineato la preoccupazione per la situazione della Beko, che mette a rischio circa 1000 posti di lavoro tra Comunanza e Fabriano. Cardinali ha analizzato lo stato dell'economia marchigiana, evidenziando come la crisi della Beko rappresenti un duro colpo per il territorio, toccando un comparto industriale importante e le aree interne, che necessitano di maggior supporto per far fronte allo spopolamento e rilanciarsi dopo terremoti e pandemia.

L'avvocato Luca Picotti, autore di "La legge del più forte", ha espresso dubbi sull'efficacia del golden power come strumento di politica industriale.