L'aereo-civetta, il transponder spento, il volo militare russo: così Assad è scappato dalla Siria
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Il piano di volo dell’aereo che l’8 dicembre ha portato fuori dalla Siria l’ex presidente-dittatore Bashar al Assad è passato anche a Bruxelles sulle scrivanie di Eurocontrol, l’agenzia europea che gestisce il traffico nei cieli del continente e nelle zone limitrofe. È molto probabile che i funzionari non fossero a conoscenza dell’identità di chi sarebbe salito a bordo — non c’è un obbligo a comunicare i nomi —, ma rotta, velivolo e orari sono stati inseriti nel sistema informatico e «validati». (Corriere della Sera)
Su altri media
La Siria sarebbe, a suo dire, completamente in balìa dei terroristi. "Quando lo Stato cade nelle mani del terrorismo e la capacità di dare un contributo significativo viene meno, qualsiasi posizione diventa priva di scopo, rendendo la sua occupazione priva di senso", si legge nella nota di Assad pubblicata sulla pagina Facebook della presidenza siriana. (il Giornale)
La deposizione del regime di Bashar al-Assad ha lasciato la Siria in una situazione di estrema incertezza. In un messaggio attribuito all’ex presidente e pubblicato sull’account Telegram della presidenza siriana deposta, Assad ha dichiarato: “Non ho mai pensato di fuggire o di dare le dimissioni durante gli eventi in Siria”. (Tiscali Notizie)
Per farlo, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe utilizzato due velivoli. Domenica 8 dicembre, durante un viaggio notturno, l'ex presidente siriano Bashar al Assad ha lasciato la capitale Damasco per spostarsi a Khmeimim, dove si trova la base aerea russa in territorio siriano. (Liberoquotidiano.it)
Reuters (Avvenire)
L'ex presidente siriano Bashar Assad riappare e sostiene che la sua evacuazione dalla Siria, avvenuta lo scorso 8 dicembre, non era stata pianificata ma che è stata chiesta dalla Russia dopo che la base di Hmeimim, dove si sarebbe recato, a suo dire, per coordinare l'intervento militare della Russia, era stata attaccata da droni. (Adnkronos)
Bashar al-Assad ha perso la Siria, ma non le password per gli account X e Telegram di quelli che furono gli account ufficiali della presidenza di Damasco. Così si rivolge direttamente ai suoi ex sudditi. (Corriere della Sera)