Raid Usa su obiettivi Houthi a Sana'a
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Il 21 dicembre, le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto attacchi aerei di precisione contro un deposito di missili e una struttura di comando e controllo gestiti dai ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, all'interno del territorio controllato dagli stessi Houthi a Sana'a. Gli attacchi, mirati a interrompere e indebolire le operazioni degli Houthi, sono stati effettuati in risposta agli attacchi contro le navi da guerra della Marina statunitense e le navi mercantili nel Mar Rosso meridionale, nel Bab al-Mandeb e nel Golfo di Aden.
Gli Houthi, che attaccano regolarmente navi ritenute legate a Israele, agli Stati Uniti o al Regno Unito, hanno rimodellato le rotte commerciali marittime, causando disagi alla catena di approvvigionamento mondiale. Secondo il quotidiano yemenita Al-Masirah, legato agli Houthi, le esplosioni avvenute a Sana'a sono state causate da attacchi aerei. Poco prima, un'esplosione nella capitale yemenita era stata segnalata dal The Times of Israel, che aveva ipotizzato un attacco aereo israeliano.
La situazione in Yemen, già critica a causa del conflitto in corso, si complica ulteriormente con questi raid. Le forze del Centcom hanno dichiarato che gli attacchi mirati sono stati effettuati per interrompere e indebolire le operazioni degli Houthi, che negli ultimi mesi hanno intensificato le loro azioni di rappresaglia contro Israele. Questi attacchi, infatti, hanno avuto un impatto significativo sulle rotte commerciali marittime, causando disagi alla catena di approvvigionamento mondiale.
La situazione in Yemen rimane tesa e complessa, con le forze internazionali che cercano di contrastare le operazioni dei ribelli Houthi e di mantenere la sicurezza nelle rotte marittime strategiche.