Licia sulle barricate

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il manifesto INTERNO

Licia Rognini la verità l’ha sempre saputa e non l’ha mai dimenticata fino a ieri mattina, quando è morta a Milano all’età di 96 anni. Quello che è successo a suo marito Giuseppe Pinelli la notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969 nella questura di Milano, almeno per lei, non è mai stato un mistero. «Signora, abbiamo molto da fare!», le disse brusco il commissario Luigi Calabresi al telefono mentre Licia cercava disperatamente notizie. (il manifesto)

Ne parlano anche altri media

Suo marito Giuseppe, ferroviere anarchico, muore precipitando dalla finestra al quarto piano della questura dove era trattenuto come sospetto. Sono passati 3 giorni dalla strage di piazza Fontana. (TGR Lombardia)

Per lei anche il... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al ministro della Difesa Guido Crosetto. “Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace – dice il Capo dello Stato – il pensiero va a coloro che, animati da profondo senso del dovere, dedizione e coraggio, hanno donato la propria vita per l’Italia e per i valori della pace e della cooperazione internazionale”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ciao, Licia

Ho incontrato per la prima volta Licia Pinelli nel gennaio 1970, a un mese di distanza dalla strage di piazza Fontana e dalla morte ingiustificabile di suo marito. (La Stampa)

Aveva 96 anni Licia Pinelli e per una vita ha lottato per affermare la verità sulla morte del marito Giuseppe, l'anarchico morto a 41 anni nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano (Tiscali Notizie)

Ieri si é spenta a Milano all’età di 96 anni Licia Pinelli. Ricordiamo la sua vita trascorsa a lottare per un mondo più gusto, a cercare senza sosta la verità per suo marito Giuseppe, uomo libero e vittima, come tanti altri, della strategia della tensione che i neofascisti e le forze atlantiche avevano adottato per fermare i movimenti operai e le rivolte studentesche. (Contropiano)