Tesla salva tutti dalle multe europee: sarà manager di una maxi flotta con molti costruttori

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greenmove.hwupgrade.it ECONOMIA

Del meccanismo dei "crediti green" nel settore automotive ne abbiamo parlato in diverse occasioni, spesso citando Tesla come partner di qualche altro costruttore. Il meccanismo è semplice: Tesla produce solo auto elettriche, e per questo è completamente in credito sulle emissioni inquinanti, credito che può vendere ad altri, che invece con la propria flotta rischierebbero di avere sanzione dall'Europa. (greenmove.hwupgrade.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo stesso potrebbe accadere per Volvo, Polestar e Smart: stanno pianificando di mettere in comune le proprie emissioni con Mercedes. Un gruppo di case automobilistiche di primissimo piano, tra cui Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru vorrebbero mettere in comune le emissioni di anidride carbonica con Tesla (Vaielettrico.it)

Una revisione delle multe europee per le case automobilistiche che non rispettano gli obiettivi di riduzione delle emissioni «causerebbe una distorsione» della concorrenza. A dirlo è il commissario Ue al Clima, Wopke Hoekstra (nella foto in alto), che chiude la porta alla proposta di riapertura dei regolamenti europei chiesta a gran voce – tra gli altri – dal governo italiano. (Open)

Costruire auto è sempre stato un mestiere complesso. Una vettura assemblata in loco, una senza componenti cinesi, una con pezzi di qualsiasi provenienza, purché economici. (Corriere della Sera)

Emissioni 2025 - La Commissione non cede: "No alla revisione delle normative"

È quanto emerge da un documento pubblicato dalla Commissione europea. I cinque produttori, che rappresentano quasi il 30% del mercato europeo delle auto nuove, infatti, rischiano sanzioni con il rafforzamento degli standard europei sulle emissioni di Co2 nel 2025. (Il Messaggero - Motori)

La Ue dovrà agevolare la ricerca, promuovere la riconversione anche tra i costruttori di componentistica (fortissimi in Italia), supportare gli investimenti e costruire le reti di ricarica in modo da essere pronti per il 2035. (Agenda Digitale)

"La Commissione è consapevole del fatto che alcuni produttori temono di non raggiungere gli obiettivi", ha continuato Hoekstra, "ma molti altri grandi produttori sono fiduciosi e non vogliono cambiare il quadro: modificare le regole causerebbe distorsioni di condizioni di parità e metterebbe questi produttori in una posizione di svantaggio competitivo". (Quattroruote)