Museo Ginori è un caso. Montanari estromesso: "Un atto miserabile"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA NAZIONE INTERNO

Di Sandra Nistri FIRENZE Una procedura anomala. Anzi un atto miserabile. Non si sono risparmiati il governatore Eugenio Giani e il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi nel commentare la mancata riconferma come presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia del professor Tomaso Montanari. Al cui posto è stato designato l’avvocato Marco Corsini, sindaco di Rio dell’Elba, ex assessore della giunta Alemanno. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altri giornali

Dopo l’intesa sul nome dello storico dell’arte raggiunta con gli altri componenti della Fondazione, la Regione Toscana e il Comune di Sesto Fiorentino, il MiC fa ora un passo indietro e con una lettera fa sapere che intende designare come presidente un outsider, l’avvocato e sindaco di Rio nell’Elba Marco Corsini, nei ranghi di Fratelli d’Italia. (Inside Art)

Fu positivo, tanto che il ministro spiegò a Montanari che era tutto fatto. Nei giorni scorsi una nuova lettera alle istituzioni, col nome del sindaco di Rio nell’Elba, Marco Corsini, al posto di Mo… (La Repubblica Firenze.it)

L’iter che doveva portare alla riapertura del Museo Ginori e alla sua collezione che custodisce quasi 10.000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca, si ferma di fronte ad una lettera inviata ieri dal ministero che designa l’avvocato Marco Corsini presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori (gonews)

Montanari la sua mancata conferma è stata una doccia fredda? "Sì, sicuramente. Che, fino a poche settimane fa, "mi aveva assicurato la riconferma" alla guida della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia. (LA NAZIONE)

Chi, invece, di “svolta attesa” (quelle di centrodestra). C’è chi parla di “fulmine a ciel sereno” (e ci riferiamo alle forze politiche di centrosinistra). (Stefano)

Nel 2017, il museo – con il suo patrimonio di 10mila manufatti di porcellana, maiolica, ma anche cera e terracotta – era stato comprato dallo Stato su impulso dell’allora ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. (Artribune)