“Non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello”: Manuel Bortuzzo nella sua autobiografia cancella l’esperienza del reality di Canale 5

“Non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello”: Manuel Bortuzzo nella sua autobiografia cancella l’esperienza del reality di Canale 5

“Alcuni treni sono persi per sempre, su altri ho la sensazione che potrebbe esserci ancora posto per me; certe occasioni o relazioni pensi sempre che potrebbero tornare da un momento all’altro. Con il nuoto è successo così, è rimasto in sospeso per anni, poi si è ripresentato”. Sono solo alcune delle parole contenute nel libro autobiografico di Manuel Bortuzzo “Soli nella tempesta”. Il nuotatore 25enne che nel 2019 ha perso l’uso delle gambe a causa di una sparatoria a Roma che peraltro non era destinata a lui. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Sono trascorsi cinque anni da quando la vita di Manuel Bortuzzo è cambiata. Nel 2019 è stato ferito da un colpo di pistola alla schiena, che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Chi lo ha colpito lo aveva scambiato per un altro. (Fanpage.it)

Il nuotatore triestino Manuel Bortuzzo è nelle librerie con l'autobiografia "Soli nella tempesta", il secondo dopo "Rinascere: L’anno in cui ho ricominciato a vivere", nei quali racconta la sua esperienza, il suo percorso di riabilitazione e il suo desiderio di tornare a vivere appieno nonostante le difficoltà. (ComingSoon.it)

uno scambio di persona, un colpo di pistola, una carriera nel nuoto professionistico stroncata a soli diciannove anni. «Non ho mai spiegato davvero perchè dal Veneto io sia arrivato a Roma: ho denunciato un allenatore quando l'ho visto baciare una mia collega quattordicenne. (ilgazzettino.it)

Manuel Bortuzzo: «Accetto la sedia a rotelle. Il pianoforte è terapia, prima di una gara ascolto trap, punk e Tiziano Ferro»

Al libro “Soli nella tempesta. Nel futuro di Manuel Bortuzzo c’era il nuoto professionistico e se il destino non si fosse intromesso oggi sarebbe al fianco di altri nuotatori della sua generazione come Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi. (ilmessaggero.it)

Per l’anniversario della notte che gli ha cambiato la vita, quella tra il 2 e il 3 febbraio 2019, quando per un proiettile destinato a un altro ha rischiato di morire ed è rimasto paralizzato dalla vita in giù, Manuel Bortuzzo fa sempre cose diverse: un anno è andato a sciare, per dimostrare a se stesso che poteva farlo; un anno s’è chiuso in casa, un altro ha fatto festa con gli amici. (OGGI)

Lo dice chiaro Manuel Bortuzzo, raccontandosi a ruota libera nel nuovo libro “Soli nella tempesta” (Rizzoli, 180 pagine, 17 euro). Dopo la tragedia, quel «precipitare nell’incubo» in cui riusciva ad aggrapparsi solo alla sua identità di atleta. (Corriere della Sera)