Tra le macerie di Homs ecco la Siria che cerca il futuro

Tra le macerie di Homs ecco la Siria che cerca il futuro
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Avvenire ESTERI

ANSA «Prepariamoci a celebrare con una grande festa il passaggio dalla morte alla vita. La sua luce splende già alla fine del tunnel in cui siamo immersi. Questa è la mia speranza per la Siria». Le parole, incise in arabo sulla lastra grigia, sotto la foto del volto assorto di Frans von der Lugt, hanno acquistato un altro suono da due settimane. Per dieci anni e otto mesi erano rimaste quasi in silenzio, soffocate dalla morsa della repressione seguita al boato di guerra degli oltre mille giorni di assedio. (Avvenire)

Su altri giornali

Alcune prospettive hanno avuto modo nel tempo di consolidarsi maggiormente, dando luogo e istituzioni di fatto che, nel corso del tempo, hanno conteso al regime il controllo del territorio. La principale e più grande è l’Amministrazione autonoma del nord-est (DAA): benché costruita a partire dal Rojava e dalla resistenza di Kobane è erroneamente identificata con “i curdi” quando è espressione di forze arabe democratiche e delle sole forze progressiste e socialiste tra i curdi (che non sono le uniche). (Il Fatto Quotidiano)

Questa i… (La Stampa)

fasce di popolazione arrabbiate a causa dal disagio economico prodotto dall’apertura dell’economia e dalla conseguente devastazione delle piccole imprese manifatturiere, che hanno iniziato a soffrire l’emergere e la potenza della produzione turca; i contadini del nord, frustrati dalla mancanza di una risposta adeguata del governo alla lunga siccità che li ha costretti a spostarsi nelle città settentrionali di Aleppo e Idlib; settori della piccola borghesia laica, scontenti del fallimento della Primavera di Damasco del 2000-01 e delle sue promesse di riforme politiche derivanti dai muntadayāt (forum di discussione) che si erano tenuti in tutto il Paese; i Fratelli musulmani siriani profondamente offesi, nati dalla piccola borghesia devota, repressi nel 1982 ma riemersi dopo essere stati ispirati dal ruolo svolto dai Fratelli musulmani nelle proteste tunisine ed egiziane del 2010-11; forze islamiste addestrate da al-Qaeda in Iraq che ambivano a sventolare la bandiera nera del jihadismo dai parapetti più alti di Damasco. (Potere al Popolo)

James Gelvin: "Nessuno in Siria può impedire a Turchia e Israele di fare ciò che vogliono. Trump non si farà coinvolgere" (di G. Acconcia)

Che la situazione in Medio Oriente fosse destinata a bruschi cambiamenti rispetto agli scenari di solo pochi mesi fa, lo avevamo intuito e segnalato per tempo sia su questo giornale che nella discussione all’interno del movimento di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese. (Contropiano)

Mentre ogni giorno migliaia di persone festeggiano la cacciata del presidente Bashar Al-Assad nella piazza degli Omayyadi, nel centro di Damasco, molti alawiti siriani affermano che le preoccupazioni per il futuro del loro Paese li fanno rimanere cauti. (Euronews Italiano)

Mentre pende sul futuro della Siria l'incognita delle scelte di Abu Mohammed al-Jolani e di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dopo la conquista del potere lo scorso 8 dicembre, abbiamo parlato delle dinamiche politiche e militari del conflitto con James Gelvin, docente di Storia dell’Università della California (Ucla), autore di saggi fondamentali per lo studio del Medio Orie… (L'HuffPost)