Il comandante sotto accusa: "Con il denaro della colletta compriamo delle telecamere"

Il comandante sotto accusa: Con il denaro della colletta compriamo delle telecamere
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il Resto del Carlino INTERNO

– Luciano Masini è un uomo provato. Ma sente la vicinanza di tantissime persone. Nelle parole e nei fatti. Lo dimostra la raccolta fondi avviata a Verucchio per aiutare il comandante dei carabinieri, indagato dopo i fatti di Capodanno, nelle spese legali. In una settimana sono già arrivate oltre 1.700 donazioni e sono stati raccolti circa 46mila euro: oltre 42mila tramite la piattaforma Gofundme, il resto tramite bonifici. (il Resto del Carlino)

Su altre testate

"Ho chiesto ad Arma dei Carabinieri di sostenere le spese della difesa del maresciallo Masini e intendo chiedere al generale Salvatore Luongo di conferire al maresciallo Masini un riconoscimento. Il maresciallo Masini è una persona che ha fatto il suo dovere". (La Repubblica)

Ne danno notizia i siti del riminese. Acquisite le cartelle cliniche, gli investigatori vogliono chiarire chi avesse prescritto lo psicofarmaco trovato nella sua abitazione e attendono i risultati tossicologici per verificare l’eventuale assunzione di alcol, droghe o un mix di sostanze. (San Marino Rtv)

Lo scorso 31 dicembre, il maresciallo dei carabinieri Luciano Masini, militare di lungo corso con alle spalle 35 anni di servizio, è stato costretto a sparare per neutralizzare un egiziano che, armato di coltello, aveva già colpito 4 passanti nel piccolo centro di Villa Verucchio (il Giornale)

Villa Verucchio, il carabiniere al 23enne accoltellatore: “Fermati per favore, vuoi proprio morire?”

Roma, 9 gen. Giusto e legittimo attribuire un encomio ufficiale al maresciallo Masini che ha fermato l’accoltellatore di Verucchio, nel riminese. (GiornaleSM)

“C’è un signore che accoltella quattro innocenti e poi si avventa su un carabiniere. La prontezza del maresciallo Luciano Masini fa sì che salva la vita sua e dei colleghi ed evita altri accoltellamenti – è la netta presa di posizione del premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di oggi, parlando dell’uccisione di Muhammad Sitta, 23 anni –. (infodifesa.it)

La procura di Rimini ha concesso il nulla osta per la restituzione alla famiglia della salma del 23enne Muhammad Sitta, il giovane ucciso da un carabiniere a Villa Verucchio, nel Riminese, lo scorso 31 dicembre dopo aver accoltellato quattro persone. (La Repubblica)