Stangata sulle Rsa in Puglia: rette fino a 1.500 euro al mese, famiglie in rivolta e sindacati sul piede di guerra
Articolo Precedente
Articolo Successivo
In Puglia esplode la rabbia di migliaia di famiglie dopo la decisione della Regione di aumentare la compartecipazione economica per i ricoveri nelle Residenze sanitarie assistenziali. La delibera di giunta regionale 659/2023 ha infatti innalzato dal 30 al 50% la quota a carico dei familiari per i pazienti non autosufficienti affetti da Alzheimer e demenza senile. Il risultato è un rincaro shock delle rette mensili, che passano da circa 900 a oltre 1.500 euro. (l'Immediato)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Salvo interventi della commissione Bilancio, il testo del ddl 1241 intitolato – ironia dei nomi – Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, uscirà dalla commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato e arriverà in aula in settimana così com’è. (Il Fatto Quotidiano)
“Bene ha fatto Elly Schlein a ricordare questa mattina dalla Sicilia che il tema della sanità pubblica è uno dei principali problemi che attanagliano i cittadini siciliani e italiani". "Abbiamo di fronte un governo che, in rapporto al Pil, è quello che negli ultimi anni ha investito meno risorse per la salute degli italiani. (Civonline)
In questi giorni, dopo l’approvazione al Senato dell’emendamento n. (Città di Torino)
Si accende il dibattito sulle difficoltà delle famiglie che si trovano a gestire anziani non autusufficienti. Parliamo dell’emendamento al Ddl 1241, presentato dalla senatrice della Lega Maria Cristina Cantù, che interviene sui Livelli essenziali di assistenza, suscitando l’allarme dei sindacati. (La Nuova Provincia - Asti)
A riguardo consideriamo vergognoso l’emendamento proposto dalla Lega sul testo della legge che riguarda le Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie (art. (Elbareport)
PUGLIA – Tra liste d’attesa per entrare nelle RSA con il contributo del sistema sanitario nazionale e tariffe non aggiornate, che mettono a rischio tanti posti di lavoro il nodo dei servizi agli anziani non autosufficienti è tutto da risolvere. (Corriere Salentino)