Rsa, aumenti insostenibili per le famiglie: la Regione Puglia verso un tavolo permanente per fare chiarezza

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Taranto Buonasera SALUTE

BARI – Famiglie allo stremo per l’aumento delle rette nelle RSA pugliesi, in particolare per i pazienti affetti da Alzheimer e altre forme di demenza. È questo il tema al centro dell’audizione svoltasi in Commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Mauro Vizzino, su richiesta dei consiglieri Renato Perrini (Fratelli d’Italia), Antonio Scalera (Liberi e Forti) e Marco Galante (Movimento 5 Stelle). (Taranto Buonasera)

Ne parlano anche altri media

PUGLIA – Tra liste d’attesa per entrare nelle RSA con il contributo del sistema sanitario nazionale e tariffe non aggiornate, che mettono a rischio tanti posti di lavoro il nodo dei servizi agli anziani non autosufficienti è tutto da risolvere. (Corriere Salentino)

In Puglia esplode la rabbia di migliaia di famiglie dopo la decisione della Regione di aumentare la compartecipazione economica per i ricoveri nelle Residenze sanitarie assistenziali. La delibera di giunta regionale 659/2023 ha infatti innalzato dal 30 al 50% la quota a carico dei familiari per i pazienti non autosufficienti affetti da Alzheimer e demenza senile. (l'Immediato)

A riguardo consideriamo vergognoso l’emendamento proposto dalla Lega sul testo della legge che riguarda le Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie (art. (Elbareport)

E la segretaria giustamente ha sottolineato che nel ddl prestazioni sanitarie che è in discussione al Senato è evidente la volontà della destra di scaricare sui cittadini (e sugli enti locali) i costi dell’assistenza per le persone non autosufficienti. (Civonline)

Parliamo dell’emendamento al Ddl 1241, presentato dalla senatrice della Lega Maria Cristina Cantù, che interviene sui Livelli essenziali di assistenza, suscitando l’allarme dei sindacati. Si accende il dibattito sulle difficoltà delle famiglie che si trovano a gestire anziani non autusufficienti. (La Nuova Provincia - Asti)

Il Coordinamento nazionale delle famiglie con disabilità (Confad) teme che i rimborsi delle spese socio-assistenziali di rilievo sanitario possano essere separati dalle spese sanitarie e scorporate dal budget della sanità pubblica, come prevede l’emendamento proposto dalla vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, Maria Cristina Cantù, al Ddl 1241 «Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria». (Gazzetta di Parma)