Anziani non autosufficienti, via libera al tavolo permanente per rivedere le tariffe delle RSA, per venire incontro alle famiglie e salvare i lavoratori
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PUGLIA – Tra liste d’attesa per entrare nelle RSA con il contributo del sistema sanitario nazionale e tariffe non aggiornate, che mettono a rischio tanti posti di lavoro il nodo dei servizi agli anziani non autosufficienti è tutto da risolvere. Troppe famiglie, inoltre, non possono sopportare costi che non sono alla portata delle loro pensioni o dei loro stipendi. Bisogna aggiornare le tariffe e prevedere un maggior contributo pubblico per chi non ha determinate possibilità economiche. (Corriere Salentino)
Su altre fonti
Il risultato è un rincaro shock delle rette mensili, che passano da circa 900 a oltre 1.500 euro. (l'Immediato)
Si accende il dibattito sulle difficoltà delle famiglie che si trovano a gestire anziani non autusufficienti. Oltre alla questione della lunghe liste di attesa per ottenere dall’Asl la copertura del 50% della retta delle Rsa convenzionate, spaventa l’approvazione di un emendamento in Senato che verrà posto all’esame dell’assemblea nei prossimi giorni. (La Nuova Provincia - Asti)
BARI – Famiglie allo stremo per l’aumento delle rette nelle RSA pugliesi, in particolare per i pazienti affetti da Alzheimer e altre forme di demenza. (Taranto Buonasera)
Il Coordinamento nazionale delle famiglie con disabilità (Confad) teme che i rimborsi delle spese socio-assistenziali di rilievo sanitario possano essere separati dalle spese sanitarie e scorporate dal budget della sanità pubblica, come prevede l’emendamento proposto dalla vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, Maria Cristina Cantù, al Ddl 1241 «Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria». (Gazzetta di Parma)
"Abbiamo di fronte un governo che, in rapporto al Pil, è quello che negli ultimi anni ha investito meno risorse per la salute degli italiani. E la segretaria giustamente ha sottolineato che nel ddl prestazioni sanitarie che è in discussione al Senato è evidente la volontà della destra di scaricare sui cittadini (e sugli enti locali) i costi dell’assistenza per le persone non autosufficienti. (Civonline)
Dopo i tagli del Governo Meloni al Fondo per la Disabilità qualcuno cerca di imporre ulteriori vessazioni ai danni delle categorie più fragili. Evidentemente nell’”economia di guerra” non si lesina a spendere e spandere per gli armamenti e si cerca di fare cassa lesinando risorse destinate ai più deboli. (Elbareport)