Scontri al corteo pro-Palestina a Roma, la rabbia dei poliziotti feriti: «Una caccia all’agente»

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Bacino fratturato, 45 giorni di prognosi di cui una buona ventina da trascorrere immobilizzato sul letto. É un funzionario della Digos capitolina ad avere avuto la peggio durante gli scontri di sabato in piazzale Ostiense per la manifestazione (non autorizzata) pro Palestina. Si tratta di uno dei poliziotti più esperti nella Capitale sul fronte dell’anti-terrorismo e da sempre impegnato in mille trattative con le compagini più disparate per evitare attentati e disordini, che siano di piazza o allo stadio. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

"Grazie alle forze dell'ordine. Quanto visto ieri non è stato libero pensiero, è stato abuso della libertà di manifestare di chi cerca di destabilizzare uno Stato di diritto. (Il Messaggero Veneto)

Corteo Pro Palestina: agenti aggrediti, manifestanti picchiati, cosa è successo in un minuto EMBED (corriereadriatico.it)

Trentaquattro agenti feriti, tra cui un dirigente della polizia di Stato che ha riportato la frattura del bacino. Un arresto, quattro fermati, oltre 200 persone allontanate prima della manifestazione di cui 51 con foglio di via -poiché gravate da precedenti per reati contro l'ordine pubblico - e 150 che per non farsi identificare ai controlli hanno deciso di tornare indietro scortati fino a limite di provincia. (ilmessaggero.it)

Manganelli e divieti non arrestano la piazza palestinese

– “Aggredire le forze dell’ordine non ha nulla a che vedere con la libertà di manifestare le proprie idee”. Milano, 6 ott. (Agenzia askanews)

“Avevo, qualche giorno addietro, tra il serio e il faceto, manifestato la difficoltà di camminare su un marciapiede cittadino perché le siepi, occupandone lo spazio di transito dei (Corriere di Lamezia)

La carica di alleggerimento è durata lo spazio di pochi minuti, poi dalle retrovie è avanzato un altro gruppo di manifestanti (anche qui nell’ordine delle poche decine) che ha dato vita a una sassaiola corredata da petardi e lì la risposta delle forze dell’ordine è stata più veemente: lacrimogeni, idranti sparati non in orizzontale ma dall’alto e infine una carica più dura, arrivata fino alla metà del piazzale. (il manifesto)