Italia-Cina, Meloni a Conte: nessuna giravolta, è in difficoltà

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Tiscali Notizie INTERNO

Quando siamo arrivati noi produceva un disavanzo per l'Italia di 41 miliardi di euro, quindi evidentemente non ha funzionato. Io ho sempre detto che non ero d'accordo con la Via della Seta, che l'Italia secondo me avrebbe dovuto uscire dalla Via della Seta e che questo non avrebbe compromesso i rapporti con la Cina. Non so dove stia la giravolta perché quello che ho dimostrato ancora una volta è che si possono fare le cose seriamente e con coerenza". (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altri giornali

Piove e non si respira per l'umidità a Pechino, Giorgia Meloni è costretta a cambiare i piani: niente passeggiata alla Città proibita. La missione nella capitale cinese è finita ieri con l'incontro nella residenza di Xi Jinping, a suggello dell'operazione ricucitura dopo l'addio dell'Italia alla Via della Seta. (La Stampa)

Insieme a lei, oltre alla delegazione italiana, c'è anche Ginevra, la figlia nata sette anni fa dall'amore per l'ex compagno Andrea Giambruno. Giorgia Meloni si trova in Cina per la sua prima visita ufficiale da premier. (Today.it)

«Qui si vedono più scooter elettrici che biciclette», osserva Matteo Zoppas, presidente dell’Ice, che ha partecipato a Pechino con una quarantina di imprese italiane alla spedizione governativa guidata dalla premier Meloni. (Nordest Economia)

Cina, quando la destra inveiva: “Pechino è sleale, comunista e nemica”

Giorgia Meloni compresa, che i media cinesi ora elogiano per la sua «strategia pragmatica» che l’ha portata a proporre il programma triennale di rafforzamento dei partenariato strategico tra i due paesi. (il manifesto)

Sono le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sollecitata in un punto stampa su come abbia mangiato nella sua missione a Pechino e su quale sia stato il suo piatto preferito. «Ho fatto almeno due cene, una con il primo ministro e una con il presidente Xi Jinping. (Open)

Un regime contro “le più elementari regole del mercato”, un Paese “che fa concorrenza sleale a tutto il pianeta”, le cui mire sono “espansionistiche e predatorie”. (Il Fatto Quotidiano)