Stop al fact-checking su Facebook e Instagram: qualcuno consoli Enrico Mentana

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Il Giornale d'Italia ESTERI

Elon Musk e la nuova amministrazione Trump, non gongolano: di più! Con loro, anche noi tutti amanti della libertà. Con la fine della "dittatura del politicamente corretto" dell'era Dem di Biden e la sua cricca, anche Zuckenberg ritrova la voglia e la forza di abbracciare la libertà di pensiero ed espressione, seguendo l'esempio di un X (ex Twitter) che sta sbaragliando la concorrenza. Così, alla fine della fiera, addio facili censure per singole parole sgradite al buonismo un tanto al chilo, e addio a quella cialtronata del fact-checking, spesso e volentieri arma di coercizione del dissendo più che filtro della verità. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altri media

In molti hanno letto la decisione di Meta di modificare e ridimensionare le sue politiche di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram, chiudendo il programma di fact-checking e ai sistemi di moderazione automatica, proprio come un tentativo di ingraziarsi Trump. (Liberoquotidiano.it)

Il patron di Meta sceglie dunque di seguire la via di Twitter o X che dir si voglia di Elon Musk, social sul quale, come è noto, non esiste di fatto la censura ed è ancora possibile parlare liberamente. (Il Giornale d'Italia)

Sarà anche vero, è senz'altro vero che l'ineffabile mr Zuckerberg si è riconvertito al nuovo vento americano, ma stante la regola aurea del capitalismo, “se gli affari non crescono, diminuiscono”, la storia va raccontata per quella che è: i leggendari fact checker con compito di scovare le bufale, che invece fabbricavano, non servivano più, erano imbarazzanti, controproducenti e il capo di Meta, questa fabbrica di censure su scala globale, se n'è sbarazzato come di una cattiva abitudine affidando a un suo portaborse, Joel Kaplan, il lavoro sporco con cui far fuori quelli che facevano il lavoro sporco. (Il Giornale d'Italia)

ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump

La catena, la più estesa del Paese, che raggruppa sotto il suo marchio migliaia di strutture ricettive garantendo un soggiorno di livello medio e medio-alto, ha varato nuove linee guida in via sperimentale con l'inizio del 2025. (Il Giornale d'Italia)

Meta annuncia una rivoluzione nelle politiche di revisione contenuti. Meta, passo indietro su moderazione contenuti, “basta censura, abbiamo sbagliato”: ecco cosa cambia per gli utenti Fuori i moderatori “professionisti”, verificatori di fatti e di fake news, e meno censura di contenuti scomodi. (Il Sole 24 ORE)

ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump (Liberoquotidiano.it)