La serie “Adolescence”, il dubbio di non sapere chi è davvero tuo figlio
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C’è una (mini)serie non seriale che sta conquistando il mondo. Si chiama Adolescence e ha stracciato su Netflix produzioni inutilmente sfarzose come Il Gattopardo. Il suo successo dimostra alcune cose non scontate. Una: se gli dai qualcosa di buono il pubblico lo mangia. Due: l’algoritmo si è addormentato e mentre faceva sogni con lo stampino è venuta fuori questa creazione fuori dalle sue regole… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
Com'è Sconfort Zone di Maccio CapatondaSiamo tutti pazzi per le serie tv spagnoleLa guida al cast di The White LotusLa famiglia di Jamie, il ragazzino protagonista della miniserie Netflix Adolescence di cui tutti parlano ora, assomiglia alla nostra. (Elle)
È molto interessante che negli ultimi tempi alcune serie molto belle sbuchino fuori dal passaparola, da una intenzione produttiva non per forza ambiziosa, come se, come ha detto ieri qui Gabriele Romagnoli, l’algoritmo si fosse addormentato. (la Repubblica)
Durante un’intervista dedicata alla serie – che racconta la storia di un adolescente accusato dell’omicidio di una compagna di scuola dopo essersi immerso in forum online misogini – Owen ha rivisto una clip della sua audizione. (Corriere TV)
Intervista a Owen Cooper, il protagonista di Adolescence: «Il mio consiglio ai genitori? Tenete d'occhio i social media. Perché stanno accadendo cose brutte» (Vogue Italia)
Adolescence, con la sua gioventù bruciata e violenta inglese, è diventata un caso nazionale nel Regno Unito, tanto che lo scorso weekend è stata la serie più vista su Netflix. (la Repubblica)
di Capital Web Adolescence, tutte le curiosità sulla serie del momento (Radio Capital)