Esplosione Ercolano, la disperazione della madre di una delle vittime

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Il Sole 24 ORE INTERNO

Esplosione Ercolano, la disperazione della madre di una delle vittime 18 novembre 2024 Tre persone sono morte in un'esplosione avvenuta nel pomeriggio a Ercolano, nel Napoletano. Dalle indagini è emerso che lo scoppio è avvenuto all'interno di un appartamento adibito a fabbrica abusiva di fuochi d'artificio. Sul posto è presente la polizia assieme ai carabinieri della tenenza di Ercolano e i vigili del fuoco, impegnati nelle ricerche di eventuali dispersi. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

La procura ha aperto un fascicolo sull'esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano, ma al momento non risulta nessun nome tra gli indagati. Sono tre le vittime dello scoppio, avvenuto intorno alle 15 di ieri: due gemelle di 26 anni di Marigliano, Sara e Aurora Esposito, e un ragazzo albanese di 18 anni residente a Napoli, Samuele Tafciu. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un boato ha sconvolto la cittadina di Ercolano, alle porte di Napoli: l'esplosione di una fabbrica di fuochi artificiali ha provocato la morte di tre persone. Dai primi accertamenti dei carabinieri é emerso che il luogo dove c’è stata l’esplosione fosse un unico appartamento rialzato. (Avvenire)

Secondo le prime notizie, in un appartamento rialzato del fabbricato del quale non si è ancora risaliti all’utilizzatore si producevano e si stoccavano, senza autorizzazione, fuochi d’artificio. Sono tre le vittime dell’esplosione che si è verificata oggi verificatasi in un capannone di via Patacca a Ercolano, in provincia di Napoli. (Collettiva.it)

Samuel, Sara, Aurora: quelle vite spazzate via per un lavoretto in nero. “Era il loro primo giorno”

L’uomo si è presentato dai carabinieri con il suo legale ma non ha reso dichiarazioni. Nelle prossime ore sarà effettuato un ulteriore sopralluogo nell’area … (La Repubblica)

Ancora vite spezzate per un lavoro e ancora un lavoro nero. Erano al loro primo giorno. (Today.it)

Lucia è seduta piegata su una sedia, abbracciata da infer… (La Repubblica)