Harakiri Ue: 1,5 miliardi a Tesla e ai cinesi

Harakiri Ue: 1,5 miliardi a Tesla e ai cinesi
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Panorama ECONOMIA

Di una cosa si può essere ben sicuri: se c’è un modo per farsi male da soli, l’Europa difficilmente se lo lascerà scappare. E se si tratta del dossier automotive, la vocazione autolesionistica di Bruxelles raggiunge vette epiche. L’ulteriore conferma è arrivata dalla normativa che dal 2035 imporrà lo stop ai motori a combustione interna diesel e benzina. Mille volte si è parlato dei danni che un limite temporale stringente sta provocando al settore e al suo indotto in termini di compressione dei volumi e dei posti di lavoro, ma qui siamo oltre. (Panorama)

Ne parlano anche altri media

Quale miglior interlocutore per mettere in comune le emissioni di anidride carbonica e rispondere così alle direttive dell’Unione europea per il 2025 se non Tesla. Lo hanno pensato Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru e ne hanno ben donde, considerato che la casa automobilistica texana ha dimostrato negli ultimi tempi di puntare molto proprio sui carbon credits. (WIRED Italia)

L'accordo economico non è stato ovviamente comunicato ma c'è chi ha provato a fare due conti. Secondo gli analisti del Gruppo UBS, quest'anno Tesla potrebbe incassare più di 1 miliardo di euro dalle case automobilistiche rivali che hanno bisogno di aiuto per rispettare i più severi standard di inquinamento nell'Unione Europea. (HDmotori)

Cisterna (Lt) – Ce la presentarono così alla Prefettura di Latina un paio di anni fa, come d’incanto, non solo declassata a superstrada ma era diventata “green”. Perciò verde, amica dell’ambiente, di persone ed animali … una panacea di tutti i mali. (La Torre Oggi)

Emissioni 2025, Renault contro il pooling: indebolisce l'industria europea

Il sentore manifestato a fine 2024 dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si sta concretizzando. «Siamo davvero alla tempesta perfetta: lo avevamo denunciato in tempo, ma piuttosto che rivedere norme sbagliate, preferiscono lasciare campo libero a ogni forma di elusione. (il Giornale)

Si tratta dei crediti di carbonio venduti dai fabbricanti di auto elettriche ai concorrenti che fabbricano motori tradizionali (gli unici graditi al mercato) per ottenere l’indulgenza ambientale. Una dimostrazione dell’assurdità delle regole. (Panorama)

Renault si dimostra scettica sull'efficacia delle normative europee che prevedono dei limiti alle emissioni globali di ogni marchio, regole che, lo ricordiamo, stanno portando alcuni gruppi ad acquistare crediti dai concorrenti in modo da accorpare il livello di emissioni e rientrare nei parametri comunitari al fine di evitare delle pesanti multe. (HDmotori)