Il vicecapo politico di Hezbollah: “Se in Siria i jihadisti arrivano a Homs entriamo in guerra”

Il vicecapo politico di Hezbollah: “Se in Siria i jihadisti arrivano a Homs entriamo in guerra”
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la Repubblica ESTERI

Beirut — «In Siria si sta realizzando il piano americano per il Medio Oriente che ha lo scopo di spezzare l’asse della resistenza e circondare l’Iran. Hezbollah è pronto a intervenire a sostegno del governo di al-Assad». Mahmoud Komati, 71 anni, ex ministro libanese per gli Affari parlamentari, è il vice capo del consiglio politico di Hezbollah. Poiché la poltrona di capo è riservata a una figura… (la Repubblica)

Su altre fonti

I caccia dell’aeronautica militare israeliana hanno colpito le infrastrutture militari siriane nei pressi dei valichi di frontiera tra Siria e Libano, che secondo le Forze di difesa israeliane (Idf) venivano utilizzate “attivamente” da Hezbollah per trasferire armi. (LAPRESSE)

La più grande crisi di rifugiati del nostro tempo è in atto tra Siria e Libano, nella striscia di Gaza, in larghe parti del Nord Africa. Centinaia di migliaia di siriani che erano fuggiti dalla guerra civile trasferendosi in Libano erano tornati nel loro paese negli ultimi mesi, quando la guerra tra Israele e Hezbollah si era fatta più intensa. (ilmessaggero.it)

Stampa Ricapitoliamo gli eventi principali come nel preambolo di una serie televisiva, solo che qui la fiction è fatta di lacrime e sangue, per dirla alla maniera di Sir Winston Churchill. (Salernonotizie.it)

Medio Oriente, l'incendio si allarga: un nuovo fronte

Per adesso stanno rientrando s… MASNAA (confine siro-libanese) — «Se Assad non regge, non reggerà nemmeno il Libano», mormora il poliziotto di frontiera che, con poca voglia, controlla i documenti di un camion. (la Repubblica)

«Siamo qui con i nuovi arruolati nella brigata corazzata. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in visita oggi insieme con il Ministro della Difesa Israel Katz alla base di reclutamento di Tel Hashomer. (Corriere del Ticino)

L’Europa teme un altro “ritorno della storia”. E ha fatto bene, perché la memoria corre al 2015-2016, quando la Germania guidata dalla cancelliera Angela Merkel decise di accogliere oltre un milione di profughi siriani che risalivano la rotta Balcanica. (Liberoquotidiano.it)