Il dato shock di Stellantis (fare un'auto in Italia gli costa il triplo che in Spagna) riguarda tutti noi

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Milano Finanza ECONOMIA

Uno passa due ore a sentire l'audizione del Presidente di Stellantis John Elkann, prende appunti, e si annoia anche un po' perché il capo degli Agnelli sembra uno scolaretto buono al cospetto del Parlamento, e poi si alza un altro manager e in sessanta secondi fa scoppiare il finimondo. È da mercoledì 19 marzo che il mio account di X e di Linkedin è preso d'assalto con decine di migliaia di visualizzazioni e decine di commenti. (Milano Finanza)

Su altre testate

Quali reazioni ci sono state in rete dopo l’audizione in Parlamento di John Elkann avvenuta ieri? Il dato principale, risultante da una analisi in tempo reale di Reputation Manager, è che degli oltre 700 articoli che nelle ultime 24 ore hanno dedicato spazio alla vicenda, la stragrande maggioranza (80%) si limita a riportare le dichiarazioni del Presidente di Stellantis, scegliendo spesso come titolo la sua rassicurazione sul “ruolo centrale dell’Italia” nei piani del Gruppo. (Primaonline)

«Intervengo come responsabile della gestione operativa di Stellantis, incarico che ho ricevuto dal cda lo scorso 2 dicembre 2024 a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares. «Ci siamo preparati all'audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale. (Corriere della Sera)

Giorgio Airaudo, segretario regionale della Cgil Piemonte ed ex segretario Fiom di Torino, che cosa non le è piaciuto dell’audizione di John Elkann? Lui, soprattutto: ha compiuto una sorta di falso ideologico, nascondendo la vera situazione di Stellantis in Italia e soprattutto il suo futuro. (Il Fatto Quotidiano)

“Non servono nuove narrazioni, ma un manager serio che abbia a cuore lo sviluppo del nostro territorio pensando meno ai profitti e più al benessere collettivo”. Lo dicono le operaie e gli operai di Mirafiori in cassa integrazione che questa mattina hanno partecipato al presidio convocato dagli europarlamentari del gruppo The Left davanti alla porta due dello stabilimento torinese. (Il Fatto Quotidiano)

Il rientro è previsto il giorno 8 aprile, ma si andrà in fabbrica solo fino a giovedì 17. Nella giornata di ieri, la dirigenza del sito ciociaro ha infatti annunciato un nuovo fermo produttivo: il primo quadrimestre del 2025 si chiuderà con meno di 40 giorni lavorativi. (ilmessaggero.it)

(Adnkronos) – (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)