Filippo Turetta e il memoriale: «Ho 20 mila foto di Giulia Cecchettin, le ultime le ho scattate poco prima di ucciderla»

Filippo Turetta e il memoriale: «Ho 20 mila foto di Giulia Cecchettin, le ultime le ho scattate poco prima di ucciderla»
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Corriere della Sera INTERNO

«Io ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un’abitudine. Ci saranno almeno tra le 15 mila e le 20 mila foto nella galleria del mio cellulare». E Giulia Cecchettin — sostiene nel suo lungo Memoriale (scritto a penna e a pc, integrato e rivisto tre volte) Filippo Turetta — «non era preoccupata o infastidita da questo». Sono le foto che poi il ventitreenne di Torreglia ha continuato a riguardare durante la fuga, dopo la morte di Giulia. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Sì... Che sia una domanda sul perché ha acquistato lo scotch o su quando ha messo in auto i coltelli, Filippo Turetta - sguardo rivolto sempre in basso, tono di voce monocorde e calma apparente- ogni volta prende tempo e indugia, prima di rispondere e raccontare come e perché ha ucciso la fidanzata Giulia Cecchettin, 22 anni, ammazzata l’11 novembre 2023 con 75 coltellate a Fossò, in provincia di Venezia. (Liberoquotidiano.it)

Temeva che i genitori potessero scoprire la premeditazione del femminicidio di Giulia Cecchettin. E per questo Filippo ha mentito a mamma e papà. Turetta, infatti, temeva che i genitori non volessero più vederlo dopo l'arresto. (ilmessaggero.it)

Poi li ho visti, non è stato facile. «All’inizio non sapevo se i miei genitori sarebbero venuti a trovarmi e avrebbero mantenuto i contatti dopo quello che avevo fatto e questo ovviamente mi pesava e mi metteva molto in ansia. (Corriere della Sera)

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Anche temi toccati durante la seconda udienza nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, venerdì mattina: Turetta non aveva detto tutta la verità sull'omicidio di Giulia nel primo interrogatorio con i magistrati perché – ha raccontato –temeva che i suoi genitori pensassero "che potesse esserci una sorta di premeditazione". (la Repubblica)

Filippo Turetta ha raccontato in un lungo memoriale la sua storia con Giulia Cecchettin, la giovane che ha brutalmente ucciso, e il suo disagio sociale. Turetta descrive un’esistenza isolata, caratterizzata da un profondo senso di solitudine e dalla difficoltà di instaurare amicizie e relazioni: «Vedevo tanti che avevamo bei gruppi di amici o erano fidanzati e io ero un po’ invidioso. (ilgazzettino.it)

Sguardo fisso, palpebre immobili, muscoli del viso tesi. Neppure il primo incontro tra Filippo Turetta e Gino Cecchettin dopo l'assassinio di Giulia ha scalfito l'aspetto cristallizzato di un padre che in aula ha ascoltato gli ultimi momenti della vita della figlia dalla bocca del suo assassino. (il Giornale)