Come si affronta un disturbo del comportamento alimentare in famiglia?

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alfemminile.com SALUTE

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) possono impattare seriamente tanto sulla salute fisica quanto su quella mentale della persona che li sta affrontando; un impatto tanto alto quanto sottovalutato sia dalla società in generale, che ancora fatica a raccontare e a raccontarsi apertamente su questo tema, quanto a volte anche da chi sta intorno a chi ne soffre. Per questo, in occasione della Giornata Internazionale per la Salute mentale, che cade il 10 ottobre, abbiamo deciso di trattare il tema dei DCA e di come può essere gestito in famiglia; di come, insomma, i famigliari possono essere d'aiuto per un figlio, una sorella o una madre con un disturbo del comportamento alimentare. (alfemminile.com)

Se ne è parlato anche su altri media

A fronte di oltre 3 milioni di pazienti, che dopo il Covid sono aumentati del 30%, su tutto il territorio nazionale infatti si contano appena sei strutture in più del 2023, vale a dire 132, tra centri pubblici (105) e privati accreditati (27), a cui si sommano poi le associazioni (48), distribuiti in maniera tutt’altro che omogenea: 63 al Nord, 45 al Sud e nelle isole e 24 al Centro. (Corriere Roma)

I disturbi del comportamento alimentare sono un problema che affligge moltissimi individui, di tutte le età e di ogni genere. La Fada si occupa da anni di star vicino alle famiglie e di indirizzare i pazienti per trovare la cura il prima possibile. (il Resto del Carlino)

I disturbi alimentari sono patologie complesse che richiedono cure specialistiche fornite da equipe multidisciplinari (formate da: psicologo, psichiatra, pediatra, internista, nutrizionista, dietista, infermiere, tecnico della riabilitazione psichiatrica e motoria, assistente sociale) e basate su diversi livelli di assistenza, a seconda delle esigenze di salute del paziente: dall’ambulatorio al Centro diurno, alla residenza riabilitativa, ai ricoveri in ospedale per le emergenze. (Corriere della Sera)

Anoressia e bulimia, un piano di interventi coinvolge i genitori

Anoressia, bulimia nervosa, binge eating e le problematiche della nutrizione rappresentano la seconda causa di morte negli adolescenti, dopo gli incidenti stradali, e la loro comparsa precoce nei giovani è attestata già intorno ai 10 e 13 anni, età in cui ancora molti servizi non possono accoglierli. (Lunanotizie)

I dati aggiornati I dati sono stati presentati al convegno "La mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: le associazioni e i servizi di cura" tenutosi all'Istituto, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd) che ha realizzato il lavoro con il supporto del ministero della Salute-Ccm. (la Repubblica)

Anoressia e bulimia, curare gli adolescenti, ma non solo loro. Come? Attraverso un nuovo intervento per gli … (La Repubblica)