Il disagio nel piatto: i disturbi alimentari nei giovani

Il disagio nel piatto: i disturbi alimentari nei giovani
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la Repubblica SALUTE

Si stima che solo in Italia tre milioni di persone, più spesso nella fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni, soffrono di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione (DNA), come anoressia, bulimia, ortoressia, vigoressia, alla drunkoressia (l’evitamento del cibo ma non dell’alcol) o binge eating. Alcuni di loro, spesso ragazze ma sempre più anche ragazzi, faranno esperienza con più di uno di questi disturbi, diversi tra loro eppure, sotto certi aspetti simili. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

La Regione che registra il maggior numero di servizi dedicati è l’Emilia Romagna (23, di cui 10 centri Ssn, 4 afferenti al privato accreditato, 9 associazioni), seguita dal Piemonte (20, di cui 12 centri Ssn, 4 del privato accreditato e 4 associazioni). (Sanità24)

LA MAPPA DEI CENTRI I dati aggiornati (la Repubblica)

I dati sono stati presentati oggi al convegno "La mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: le associazioni e i servizi di cura" tenutosi all'Istituto, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd) che ha realizzato il lavoro con il supporto del ministero della Salute-Ccm. (Alto Adige)

Disturbi alimentari, al Sud mancano le strutture adeguate

Ma quanto sono magro! Non solo anoressia, non solo bulimia. Le famiglie e gli esperti di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono ora alle prese con la vigoressia (o bigoressia oppure reverse anorexia), una sorta di anoressia all’inverso per cui un numero crescente di adolescenti e anche di adulti, soprattutto di sesso maschile, è in preda a comportamenti quasi ossessivi che scaturiscono dall’immagine alterata del proprio corpo che ai loro occhi appare troppo magro o troppo poco muscoloso. (Orizzonte Scuola)

Per questo, in occasione della Giornata Internazionale per la Salute mentale, che cade il 10 ottobre, abbiamo deciso di trattare il tema dei DCA e di come può essere gestito in famiglia; di come, insomma, i famigliari possono essere d'aiuto per un figlio, una sorella o una madre con un disturbo del comportamento alimentare. (alfemminile.com)

Stanlio e Ollio, uno troppo grasso, l’altro troppo magro: le comiche disavventure dell’allegra accoppiata ci hanno intrattenuto per decenni, ma difficilmente avremmo pensato che Laurel e Hardy potessero un giorno diventare un modello della popolazione. (Quotidiano del Sud)