Disturbi dell’alimentazione. Le cure più vicine? A Fermo

Disturbi dell’alimentazione. Le cure più vicine? A Fermo
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il Resto del Carlino SALUTE

Sempre più giovani, sempre più patologie, sempre meno supporto da parte dello Stato. I disturbi del comportamento alimentare sono un problema che affligge moltissimi individui, di tutte le età e di ogni genere. La Fada si occupa da anni di star vicino alle famiglie e di indirizzare i pazienti per trovare la cura il prima possibile. Carla Coccia, alla guida dell’associazione, commenta così la situazione nel sud delle Marche. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I dati sono stati presentati oggi al convegno "La mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: le associazioni e i servizi di cura" tenutosi all'Istituto, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd) che ha realizzato il lavoro con il supporto del ministero della Salute-Ccm. (Alto Adige)

Anoressia e bulimia, curare gli adolescenti, ma non solo loro. Non è che la scienza ci sia arrivata adesso, ma che ora, la scuola che fa capo all’ordinario di Psichiatria dell’ateneo Vanvitelli Mario Maj, è passata all’azione. (La Repubblica)

Questo sarà uno dei temi al centro del congresso nazionale della Società italiana di psicopatologia dell'alimentazione (Sipa), sezione speciale della Società italiana di psichiatria (Sip), che si terrà a Udine il 17 e il 18 ottobre. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Disturbi alimentari, le cure e gli ostacoli: in Italia solo 132 centri e 48 associazioni

Secondo la mappatura aggiornata dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sono 180 le strutture sul territorio nazionale che si occupano di disturbi della nutrizione (Dna): 132 centri di cura e 48 associazioni, "censite" per la prima volta. (la Repubblica)

Sono 48 le associazioni che in Italia si occupano di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – Dna. (Vita)

A fronte di oltre 3 milioni di pazienti, che dopo il Covid sono aumentati del 30%, su tutto il territorio nazionale infatti si contano appena sei strutture in più del 2023, vale a dire 132, tra centri pubblici (105) e privati accreditati (27), a cui si sommano poi le associazioni (48), distribuiti in maniera tutt’altro che omogenea: 63 al Nord, 45 al Sud e nelle isole e 24 al Centro. (Corriere Roma)