Il dottor Alfieri racconta i giorni più difficili del Papa: "Sapeva che poteva non farcela"

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"Per la prima volta ho visto le lacrime agli occhi ad alcune persone che stavano intorno a lui. Eravamo tutti consapevoli che la situazione si era ulteriormente aggravata e c'era il rischio che protesse non farcela". Allo staff il Papa ha detto: “È brutto”. E poi: "Provate tutto, non molliamo. È quello che pensavamo anche tutti noi. E nessuno ha mollato". Francesco "è stato sempre vigile. Quella sera è stata terribile, sapeva, come noi, che poteva non superare la notte. (RaiNews)

Se ne è parlato anche su altri media

Tutto come al Gemelli, tranne che per la differenza di luogo. Il che, viene fatto notare, «non è piccola cosa». A due giorni dal ritorno in Vaticano del Papa la Sala Stampa della Santa Sede ha fatto il punto su queste prime 48 ore di convalescenza di Francesco. (Avvenire)

Un filo mariano lega con premurosa discrezione, ma anche con effettiva presenza, i 38 giorni di degenza del Papa al Policlinico Gemelli. Un filo che si è palesato, infine, in tutta la sua forza, proprio nella domenica in cui Francesco ha potuto finalmente tornare a casa. (Avvenire)

Lo spiega all'Adnkronos Salute Giorgio Sesti, past presidente della Società italiana di medicina interna (Simi) e docente della disciplina all'università Sapienza di Roma. Dopo le dimissioni dal policlinico Gemelli, la riabilitazione di Papa Francesco può proseguire a Santa Marta "come in ospedale". (Adnkronos)

Roma, 25 mar. – Il Papa concelebra la messa nella cappella a Santa Marta e procede nella attività lavorativa. Lo rende noto sala stampa della Santa Sede: il Pontefice è rientrato domenica nella sua residenza di Santa Marta. (LAPRESSE)

Un mese e mezzo di paura, ora un sospiro di sollievo. Chi lo ha curato racconta che il Pontefice è stato vicino al peggio per due volte, ma è riuscito a salvarsi dalla polmonite e dalle infezioni che lo hanno messo in pericolo di vita. (leggo.it)

«Penso che per il momento si sottoporranno al Papa soltanto i dossier più importanti, le cose più rilevanti che richiedono una decisione da parte sua anche per non affaticarlo troppo, poi a mano a mano che riprenderà, si tornerà, diciamo al ritmo normale», afferma nel pomeriggio a margine di un convegno. (ilmessaggero.it)