Maccabi, Hapoel e Familia il tifo è questione politica
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Per la cronaca Ajax-Maccabi Tel Aviv è finita 5-0. Questa, al momento, è la sola certezza “calcistica” di quanto accaduto giovedì sera ad Amsterdam, perché il fattore ultras sembra scivolato in secondo piano rispetto a quello politico-razziale o più banalmente teppistico. “Nessun gruppo del tifo organizzato dell’Ajax ha organizzato o partecipato agli scontri. Non abbiamo … (Il Fatto Quotidiano)
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Due facce della stessa medaglia". Così all'Adnkronos il giornalista David Parenzo commenta quanto accaduto ieri sera ad Amsterdam dopo la partita fra Ajax e Maccabi Tel Aviv che si è conclusa con un violento assalto alla tifoseria israeliana. (Adnkronos)
E poi, per carità, non bisogna chiamarlo antisemitismo perché non è quello, perché è un’altra cosa. Cosa? Resistenza? Odio a casaccio? Per carità, guai a chiamare le cose con il loro nome, e cioè “antisemitismo” - perché è un’esagerazione, figuriamoci l’antisemitismo nell’Europa del terzo millennio! È roba vecchia, superata, morta, l’antisemitismo. (La Stampa)
È Benjamin Netanyahu a tracciare un parallelismo tra gli avvenimenti del 1938 nella Germania nazista e le violenze di Amsterdam dopo la partita di Europa League fra i tifosi del Maccabi Tel Aviv e i tifosi dell'Ajax. (L'HuffPost)
A quanto pare hanno lanciato sedie e oggetti . Dopo la partita, hanno teso un' imboscata ai tifosi israeliani in diversi punti della città. (L'HuffPost)
Il re d'Olanda Willem Alexander lancia un messaggio forte, paragonando le aggressioni di Amsterdam al fiasco del suo Paese nel proteggere gli ebrei durante la Shoah. Sono parole potenti quelle pronunciate dal monarca nello stigmatizzare la notte di violenza dopo la partita di calcio di Europa League tra l'Ajax e il Maccabi di Tel Aviv (il Giornale)
Errore. Amsterdam, la patria di Anna Frank, si sveglia con un pogrom sulla coscienza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)